Wi-Fi gratuito: un 2007 da record per l’Italia

di Alessandra Gualtieri

18 Gennaio 2008 10:40

Un anno di successi per il wi-fi pubblico italiano, tra progetti di copertura a maglia e istallazione di nuovi hot spot gratuiti. Ci attende un 2008 ancor più sorprendente?

Nei giorni scorsi, il provider Free-hotspot.com, che gestisce la più ampia rete Wi-Fi gratuita al mondo con oltre 2.400 hot spot in 18 Paesi europei, ha confermato il successo globale del sistema di accesso pubblico all’Internet senza filo: la diffusione degli hotspot gratuiti nel mondo si è quantificata negli ultimi dodici mesi in una crescita di mercato del 400% per il fornitore.

In effetti, l’accesso gratuito al Web è oggi un servizio sempre più richiesto, da cittadini e utenti privati. In una società come quella odierna, sempre più digitale, le soluzioni pubbliche di questa natura non possono che essere destinate a crescere. Progetti pubblici come il consorzio Roma Wireless (copertura wi-fi a maglia per le ville di Roma) sono un chiaro esempio di come mettere la tecnologia al servizio dei cittadini.

La fruizione delle connessioni wi-fi, tuttavia, è una tendenza che riguarda sempre più anche gli esercizi pubblici: non più solo aeroporti, stazioni, ospedali e alberghi ma anche parrucchieri, concessionarie auto, campeggi, ristoranti, centri commerciali e strutture di ospitalità.

Secondo Joe Brunoli, Vice Presidente della divione Business Development della società, l’exploit del Wi-Fi gratuito ha riguardato tutto il mondo: entro la fine del 2008 il fornitore prevede di installare altri 2.600 hot spot, fino a toccare quota 5.000. Un boom globale, quindi, e perciò anche italiano: nel nostro Paese le location sono passate da 45 a 306 in appena un anno.

Il modello adottato da Free-hotspot.com per offrire gratuitamente l’accesso in banda larga alla rete internet è legare il servizio alla visualizzazione di un banner pubblicitario da parte dell’utente.

Una soluzione sicuramente fattibile e poco invasiva, che potrebbe aiutare – seppur in piccola parte – a contrastare i problemi economici per le municipalità che volessero realizzare una maglia wi-fi ad accesso pubblico e gratuito per i propri cittadini. Pensiamo al caso di Dublino, che ha rinunciato al suo progetto non sapendo come controbilanciare i costi di implementazione del network.

Certo, una rete urbana ha una estensione ed una complessità molto ampia, ma soluzioni di nicchia come quelle adottate nel quartiere Trastevere di Roma sono già progetti più sostenibili per un Comune, a beneficio dell’intera collettività.
In quel caso il modello adottato è quello FON: una community di persone, che rendono fra di loro il WiFi gratis e universale.