Quali sono le principali tecniche decisionali di gruppo in grado di generare ed elaborare delle alternative risolutive?
Brainstorming: si tratta di una tecnica ideata nel 1938 da Alex Osborn, molto utile per produrre una grande quantità di idee innovative. In pratica, mediante il brainstorming, un gruppo si sforza di trovare la soluzione ad un problema specifico accumulando tutte le idee formulate spontaneamente dai suoi membri. Tale tecnica di gruppo mira a disinibire lo scorrere dei pensieri, impedendo l’insorgere di giudizi critici prematuri.
Si basa su quattro aspetti fondamentali:
- critica esclusa: accogliere le idee degli altri senza esprimere alcun giudizio durante la sessione di lavoro; qualsiasi valutazione, verbale o non verbale, viene differita ad un secondo momento;
- elogio dell’insolito: le idee più stravaganti, più bizzarre, stimolano la produzione di soluzioni originali ed innovative;
- quantità anzitutto: maggiore è il numero delle idee proposte e maggiori saranno le probabilità di individuare soluzioni utili e inusuali;
- combinazioni e miglioramenti: i partecipanti, oltre a contribuire con idee proprie, dovrebbero suggerire ottimizzazioni per migliorare le soluzioni proposte dagli altri membri del gruppo.
Tecnica Synectics (sinettica): elaborata dalla società statunitense Synectics nel 1961, punta a generare idee basandosi sulla libera associazione mentale già utilizzata nel brainstorming, ma forzandola ulteriormente e portando la mente ad esplorare gli spazi oltre la logica. Questa tecnica è caratterizzata da due dinamiche contrastanti: rendere familiare ciò che è estraneo e insolito; e rendere estraneo e insolito ciò che è familiare.
Nominal group: tecnica utilizzata in presenza di un gruppo molto ampio, o di situazioni di conflitto per cui sopraggiungono difficoltà nel prendere una decisione. I partecipanti presentano singolarmente e indipendentemente idee e suggerimenti su diverse questioni, senza che vi siano commenti o critiche. Segue una discussione di gruppo per eventuali chiarimenti e approfondimenti, dopodiché ogni membro del gruppo attribuisce un punteggio alle diverse alternative, tra le quali sarà selezionata quella con il punteggio più alto.
Metodo Delphi: con questa tecnica i partecipanti di un gruppo decisionale non s’incontrano faccia a faccia, restando anonimi. Si tratta di un processo applicato alla comunicazione di gruppo formato da esperti geograficamente distanti. La tecnica permette loro di affrontare in modo sistematico un compito, o un problema complesso. Una serie di questionari vengono inviati (per posta elettronica, o con sistemi computerizzati) ad un gruppo di esperti preselezionato. I questionari sono formulati con lo scopo di sollecitare ed approfondire risposte individuali al problema posto; nella maggior parte dei casi, il primo questionario (Q1) pone il problema in modo ampio e richiede risposte e commenti. Le risposte a Q1 vengono sintetizzate dal team di ricerca ed utilizzate per realizzare un secondo questionario (Q2), che presenta i risultati di Q1 ed offre agli interlocutori l’opportunità di rivedere le loro prime risposte alla luce del feedback che comprende le risposte dell’intero gruppo. Durante questo processo interattivo, vengono evidenziati i problemi, identificate aree di accordo o disaccordo, e comprese le priorità. Questa tecnica permette inoltre di annullare alcuni svantaggi che sono propri dei gruppi (conflitti, fazioni, influenza di posizioni dominanti).
Benchmarking: alcune valide alternative potranno essere individuate analizzando le soluzioni ottimali attuate dalla concorrenza. Il benchmarking consiste nel verificare il comportamento adottato da un competitor per la risoluzione di un determinato problema. Con questa verifica otteniamo degli spunti per impostare valide soluzioni. Non è detto che si debba copiare la soluzione decisa dai concorrenti, anche perché il contesto sarà sicuramente diverso, ma certamente si avrà la possibilità di acquisire dei suggerimenti preziosi.