Razionalizzare le spese operative, ma anche pensare a meccanismi di incentivazione per tutti i dipendenti che introducano gli aumenti in base alle prestazioni. Sono alcuni dei “buoni propositi per l’anno nuovo” indicati dai manager italiani, mentre i colleghi internazionali in cima alla lista delle priorità per il 2011 mettono le nuove assunzioni. E’ il risultato di un’indagine svolta da Regus, azienda specializzata nelle soluzioni di spazi di lavoro, che ha intervistato oltre 10mila manager fra l’agosto e il settembre del 2010.
In Italia, il 46% degli intervistati ha dichiarato l’intenzione di ridurre le spese operative generali, il 41% ha spiegato che intende introdurre compensi in base alle prestazioni, mentre il 40% vuole viaggiare di piu’ per essere maggiormente in linea con il quadro globale.
La novità principale è probabilmente rappresentata dalla generale volontà di introdurre aumenti o meccanismi di incentivazione legati alla qualità della prestazioni lavorative. La comunità aziendale, sottolinea Mauro Mordini, Area Operations Director Regus per Italia, Malta e Israele, si sta «allineando sempre più i compensi ai risultati tangibili. Questo trend non si limiterà solo ai team di vendita, ma si estenderà anche agli addetti alla produzione, al servizio clienti o alle attività di amministrazione. Sono state messe a punto e introdotte delle misure intelligenti, spesso legate alle prestazioni generali dell’azienda, per far sì che i dipendenti siano adeguatamente incentivati. Quindi, fino a che i sistemi di valutazione sono equi, i dipendenti saranno entusiasti in merito alla loro introduzione».
Anche nel mondo questa è un’esigenza che i manager mettono in cima alle proprie indicazioni in vista del nuovo anno. I maggiori compensi legati ai risultati sono al numero tre, dopo un parimerito fra l’esigenza di tagliare le spese e una priorità che invece non emerge dalle risposte italiane: l’intenzione di assumere personale.
In genere, sottolinea Regus, si rileva da parte delle aziende una «coraggiosa determinazione a scegliere la crescita e a cavalcare l’onda dello sviluppo economico globale».