Sembrano non conoscere sosta le guerre per i brevetti nel campo degli smartphone. Dopo l’acceso confronto tra due importanti protagonisti del settore, come Nokia e Apple, è ora il turno di Motorola che ha da poco confermato l’avvio di un’azione legale nei confronti di RIM. La società produttrice dei BlackBerry è accusata di aver violato alcuni brevetti registrati da Motorola, che mira anche alla sospensione delle vendite dei celebri terminali negli Stati Uniti.
La documentazione legata al caso è stata da poco presentata alla US International Trade Commission (ITC), istituzione che ora avrà il compito di valutare le richieste della società in merito alla delicata questione. Il nuovo passo giunge ad alcuni anni di distanza dall’inizio di un serrato confronto con RIM per alcune soluzioni tecnologiche legate al wireless sulle quali Motorola rivendica la propria paternità. In assenza di un accordo valido tra le parti e dei progressi sperati nelle aule di tribunale, Motorola ha infine deciso di rivolgersi alla ITC nella speranza di smuovere la situazione e ottenere quanto richiesto.
La Commissione statunitense non ha il potere di stabilire e imporre alcuna cifra per i risarcimenti, ma in compenso ha la possibilità di sospendere la commercializzazione di un dato prodotto entro i territori nazionali di propria competenza. Inoltre, come ricorda il Wall Street Journal, la ITC solitamente impiega poco tempo per esaminare i casi sottoposti dalle società. Un processo vero e proprio per la violazione di uno o più brevetti può richiedere diversi anni, mentre una decisione della Commissione giunge mediamente entro 16 mesi.
L’iniziativa legale presentata presso la ITC da Motorola estende il fronte del serrato confronto con RIM. Le due società sono già coinvolte in un processo preso una Corte federale del Texas. Anche in questo caso, l’oggetto del contendere e la presunta violazione di alcuni brevetti registrati da Motorola per la gestione del WiFi e di altre funzionalità sui dispositivi mobili come gli smartphone. Tali soluzioni consentono di migliorare l’esperienza d’uso per gli utenti e di ridurre sensibilmente i costi di produzione. Secondo l’accusa, Rim avrebbe dunque sfruttato tali sistemi brevettati senza le dovute autorizzazioni, causando un sensibile danno economico per il proprio competitor.
A margine della presentazione della nuova iniziativa presso la ITC, i legali di Motorola si sono mostrati particolarmente ottimisti e fiduciosi nei confronti dell’operato dei membri della Commissione. La società spera che la International Trade Commission decida di istituire un caso utile per dirimere la vicenda e ottenere il riconoscimento dei propri diritti.
Secondo numerosi osservatori, la scelta di Motorola di ricorrere alla ITC sarebbe stata dettata dalla necessità di esercitare nuove pressioni nei confronti di Rim, fino a ora poco disposta al confronto. Dinanzi all’ipotesi di una sospensione della vendita dei propri prodotti, la società dei BlackBerry potrebbe offrire qualche apertura in più per raggiungere un accordo al di fuori delle aule della Commissione o dei tribunali, ponendo così fine a una querelle che si trascina ormai da anni.