È stato approvato ieri in Consiglio dei Ministri il Decreto Sviluppo, che dà il via libera al pacchetto di semplificazioni fiscali per le imprese, al credito d’imposta per l’incremento dell’occupazione nel Mezzogiorno e per le imprese di tutte le dimensioni che investono in ricerca e innovazione, oltre alle novità sui mutui come la rinegoziazione del tasso variabile.
Un decreto fortemente voluto dal Ministro delle Finanze Giulio Tremonti che si pone l’ambizioso obiettivo di alleggerire la burocrazia senza pesare sulle casse dello Stato.
In particolare è stato approvato un credito d’imposta pari a 300 euro mensili per ogni lavoratore assunto a tempo indeterminato nei Sud d’Italia nei dodici mesi successivi all’entrata in vigore del decreto. Una misura rivolta a tute le imprese che diano impulso all’occupazione dei lavoratori “svantaggiati” o “particolarmente svantaggiati” secondo la definizione fornita nel regolamento della Commissione europea n. 800 del 6 agosto 2008. Per chi assume a tempo parziale il credito d’imposta sarà proporzionato alle ore prestate rispetto a quelle del contratto nazionale. A finanziare il tutto sarà, per il triennio 2011-20113, il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale ed il Fondo Sociale Europeo.
Confermato anche il credito d’imposta per gli investimenti in ricerca scientifica e innovazione da parte di imprese di qualsiasi dimensione che collaborino con Università, enti pubblici di ricerca, centri di ricerca o creano delle strutture interne. Per il biennio 2011-2012 sarà avviata una sperimentazione con un credito d’imposta fruibile in tre quote di pari ammontare per ogni anno con un importo percentuale pari alla parte degli investimenti in ricerca che eccede la media degli investimenti in ricerca effettuati nel triennio 2008-2010.
Sul fronte dell’edilizia privata è stato introdotto il principio del silenzio assenso per il rilascio del permesso di costruire da presentare allo sportello unico. In più vengono estesi all SCIA vari ambiti precedentemente coperti dalla DIA.
Per il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi questo decreto rappresenta un segnale importante che dimostra come «stiamo uscendo meglio di altri fuori dalla crisi», sottolineando «fattori positivi come un deficit meno alto dopo quello della Germania in Europa, intorno al 4,5/4,6 e la produzione industriale intorno all’1,5». Il livello del debito pubblico è stato imputato da Berlusconi all’essere stato «messo insieme dai governi del consociativismo».