L’assemblea di Costa Crociere ha approvato il bilancio 2011 che si è chiuso con un fatturato in crescita del 9,6% a 3,16 miliardi e con ospiti totali in aumento del 7,2% a 2,3 milioni. La società, che a gennaio colpita da eventi di cronaca negativi che hanno coinvolto Costa Concordia e Costa Allegra, può gaurdare al futuro.
Nonostante l’alone negativo che abbraccia l’intero comparto, la compagnia fa sapere, in una nota stampa che “il dato riferito agli ospiti/giorno conferma il buon andamento dell’anno appena chiuso: si è passati da 16.927.620 a 18.183.482. Il tasso di occupazione è stato del 105%”.
Le previsioni per l’anno in corso non sono certo idilliache ma nemmeno disastrose. “Anche il 2012 – si legge sempre nella nota – sarà un anno difficile sia a causa del perdurare della crisi economica nei principali paesi europei e della conseguente riduzione dei consumi, sia a causa dell’impatto del recente incidente della Costa Concordia. Si prevede comunque di chiudere l’esercizio con un risultato positivo. Il volume delle prenotazioni 2012, dopo i recenti fatti, sta riscontrando una positiva inversione di tendenza in diversi mercati strategici per il business dell’azienda. Inoltre, nel corso delle ultime settimane le crociere di Pasqua del 2012 stanno registrando trend di prenotazioni superiori a quelli per le crociere di Pasqua del 2011″.
La compagnia, che sta valutando le proposte ricevute per la vendita di Costa Allegra, ci crede e infatti continua a sostenere investimenti importanti. Attualmente sono in fase di lancio due nuove navi: Costa Fascinosa, che entrerà in servizio a fine aprile, e Aidamar operativa dai primi di maggio.
Nel frattempo continuano le voci sulle dimissioni del presidente e amministratore delegato Pier Luigi Foschi. Su Il Sole 24 ore di oggi si legge che Foschi potrebbe ormai essere alla fine del suo mandato. Per la verità la notizia è nell’aria ancor prima del disastro della Concordia, evento che aveva congelato ogni possibile decisione. Ora che le acque si sono calmate si torna sul tema, mentre Foschi ha però precisato che l’ultima parola spetta a Carnival, azienda usa proprietaria di Costa Crociere.