In occasione di una audizione alla commmissione Bilancio della Camera, il ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera ha parlato della situazione economica attuale e rilancia un programma volto a sostenere le famiglie e le imprese, aggiungendo che la recessione che sta colpendo l’Italia dovrebbe durare almeno per tutto il 2012.
“Siamo nel mezzo di una recessione, con un trend che si prevede duri almeno per tutto il 2012. E’ un po’ di tempo che non cresciamo: per questo motivo l’obiettivo del governo è quello di invertire questa tendenza che non solo non favorisce la creazione di posti di lavoro ma rischia di creare ulteriori problemi alle imprese”.
Ed è proprio alle aziende che si indirizza l’attenzione dell’esecutivo, che da un lato mira a semplificarne il lavoro e a sostenerle “visto che – parole del ministro – i 100 miliardi di debito sono una cifra enorme che va finanziata con una serie di misure che almeno 4 o 5 volte l’anno sia disponibile a imprenditori e CEO. Tutto ciò con una tempistica inferiore rispetto a quella dell’Unione europea”.
Il governo mira in particolare a restituire alle imprese circa il 50% dei debiti che la Pubblica Amministrazione non è riuscita a saldare nei tempi previsti, pari a una cifra di 50-60 miliardi di euro e che potrebbe dare “ossigeno” a quelle centinaia di aziende, piccole, medie e grandi che sarebbero così in grado di investire nuovamente.
L’obiettivo di Corrado Passera è quello di dare attuazione alla direttiva nel giro di 12 mesi, anche per agire positivamente sulla finanza e sui conti pubblici: a tal proposito, una nota dell’Agenzia delle Entrate mostra che nel 2011 dal recupero dell’evasione sono arrivati 11,7 miliardi di euro, con un aumento del 15,5%. Poi il ministro Passera ha toccato il tema delle opere pubbliche, per le quali l’obiettivo è di poter vedere nel giro di un anno “un ammontare di complessivi 40-50 miliardi di lavori indirizzati e il più possibile avviati”.
La commissione della Camera ha preso nota anche delle parole del ministro in tema di competitività dell’Italia, sottolineando che il Paese sconta una immagine negativa più che una reale mancanza di attrattività da parte di aziende straniere. “Per questo motivo vogliamo invertire questa tendenza e dimostrare che invece la Penisola è pià competitiva e vantaggiosa di quanto si pensi. E nel fare questo, vogliamo intervenire nell’ambito della Banca Mondiale, dove avviene il confronto tra Paesi”.
Ma la giornata di oggi è stata anche caratterizzata dalle stime Ocse sulla nostra economia: l’Italia resta sì in recessione, anche se il calo del Pil (che nel primo e nel secondo trimestre 2012 chiuderà a -1,6% e a -0,1% rispetto ai 3 mesi precedenti) inizierà ad attenuarsi a partire dal mese di giugno.