Mentre in Italia l’economia è soffocata da tasse e mancanza di ordini, in Germania si creano posti di lavoro. A dirlo è Hans-Peter Keitel, il corrispondente del Giorgio Squinzi italiano, ossia il presidente della potentissima e ricchissima associazione federale delle industrie tedesche o BDI (Bundesverband der deutschen Industrie), che però non ha voluto citare da quali fonti arrivino questi dai.
Considerando solo il settore industriale, comprendente grandi aziende in rappresentanza di 36 comparti che danno lavoro a 8 milioni di persone, sarebbero dunque 120mila i nuovi posti di lavoro creati o da creare nel 2012. Insomma: una locomotiva che corre veloce e che traina chiunque ci sia storicamente attaccato come Polonia, Austria, Repubblica Ceca e Slovacchia.
Anche se Herr Keitel non ha precisato se si tratta di posti di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato, il divario con il resto di Eurolandia resta stridente. Secondo alcuni, invece, tali dati rifletterebbero invece un forte ricorso da parte delle aziende d’oltralpe a manodopera in affitto o in leasing, secondo un’usanza frequente anche in Italia che permette una retribuzione effettiva inferiore ai livelli contrattuali stabiliti dai sindacati.
“La nostra economia cresce e riteniamo che possa farlo ancora più rapidamente nel secondo trimestre” ha aggiunto Keitel, che ha sottolineato che la domanda interna fa da traino all’economia e permette la creazione di nuovi posti di lavoro, con salari – che in caso di contratti a tempo indeterminato – che raggiungono in media i 33.019 euro all’anno, contro i 25.160 dell’Italia. Una Germania sempre più rivolta all’export verso Paesi emergenti come Cina, India e Brasile, visto che la domanda dai Paesi dell’Unione europea è in crisi.
Del resto i dati principali sull’economia tedesca parlano chiaro: nel 2012 il PIL crescerà dell’1,25% mentre nel 2013 dovrebbe arrivare a un confortante +2%. Intanto, gli ultimi dati mostrano che ad aprile l’inflazione si è arrestata: secondo una stima, si dovrebbe toccare un +2% su base annua, rispetto al +2,1% rilevato a marzo. Su base mensile, l’inflazione è scesa dallo 0,3% di marzo allo 0,1% di aprile.
Intanto, il presidente della BDI ha incontrato il ministro europeo Antonio Tajani, che in visita in Germania ha avuto colloqui anche con Angela Merkel e altre associazioni tedesche. “La Germania deve dare segnali forti a sostegno della crescita in Europa” ha detto il responsabile di Bruxelles per l’Industria e l’Imprenditoria. “L’Europa deve perseguire una strategia sull’accesso alle materie prime essenziale per difendere la competitività della sua base industriale”.