Nei primi quattro mesi del 2012 le ore complessive di cassa integrazione richieste dalle aziende italiane hanno subito un incremento preoccupate, per un totale di 320 milioni da gennaio ad aprile e circa 470 mila lavoratori in Cig a zero ore: tradotto in termini di retribuzione, questa crescita dei cassaintegrati significa una perdita di salario pari a 2600 euro dall’inizio dell’anno a oggi.
A tracciare le stime dei lavoratori italiani in cassa integrazione è la Cgil, tuttavia il timore che anche nel 2012 si arrivi a un accumulo di ore superiore o vicino al miliardo è condiviso anche da Cisl e Uil, che ricordano le cifre del 2011 e del 2010, con un totale di ore di Cig pari rispettivamente a 953 milioni e 1,2 miliardi.
Osservando più nel dettaglio i dati diffusi dalla Cgil, per quanto riguarda la Cig ordinaria l’incremento è stato del 26,54% – che corrisponde a 101 milioni di ore – mentre un calo del 18,6% ha caratterizzato le richieste di Cig straordinaria, e una crescita del 3,79% ha invece contraddistinto la cassa integrazione in deroga (Cigd), con 110,9 milioni di ore. Dal punto di vista dei settori professionali più coinvolti nella crescita dei lavoratori cassaintegrati, al primo posto figura il commercio con un incremento del 31,16%, seguito dal settore meccanico, nel quale si è verificato un calo delle richieste pari al 31,88% con un totale di ore pari a 21,9 milioni.
Per quanto riguarda, infine, le regioni della penisola che hanno mostrato una maggiore richiesta di ore di casa integrazione in deroga, oltre alla Lombardia (ferma a 20,5 milioni di ore), anche in Emilia Romagna e Lazio la domanda delle aziende in difficoltà ha portato rispettivamente a 12,5 milioni e 11,7 milioni di ore. Le prospettive per il futuro non sono tuttavia rosee, e le probabilità che nella maggior parte degli ambiti lavorativi ci sia una effettiva ripresa dalla crisi economica sono alquanto scarse, come ha sottolineato il segretario confederale Cgil Elena Lattuada: “Si continuano a registrare dati negativi che indicano uno stato di profondissima crisi e di inesorabile declino del settore industriale. Senza ripresa questi dati peggioreranno tirandosi dietro disoccupazione e desertificazione industriale“.
Si tratta di cifre che dimostrano non solo quanto la crisi economica sia ancora fortemente radicata in Italia, ma anche quanto sia urgente trovare soluzioni e strumenti efficaci per sostenere le aziende in difficoltà e limitare la disoccupazione, che come dimostrano le stime più recenti della Banca Centrale Europea è destinata a crescere ancora in tutta l’Eurozona. Il segretario generale aggiunto della Cisl Giorgio Santini, ad esempio, focalizza l’attenzione sulla necessità che la riforma del lavoro diventi effettiva intervenendo in modo concreto per favorire l’occupazione nel Paese: “È urgente arrivare all’approvazione della riforma del lavoro. È urgente che vengano ripartite tra le regioni le risorse per la cassa in deroga per il 2012, in misura adeguata alle esigenze. Questo sarà tuttavia insufficiente senza interventi che possano compensare gli effetti negativi delle misure di austerità che stanno frenando la ripresa economica in un paese in recessione“.