Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, società di ricerca in campo energetico e ambientale, ha reso noti i risultati della ricerca condotta per conto di Unione Petrolifera, Adusbef e Federconsumatori, secondo cui non esiste in Italia una doppia velocità dei prezzi del carburante, piuttosto una percezione erronea dei consumatori.
Tabarelli sembra non avere dubbi sui risultati dello studio “La doppia velocità è più una percezione dei consumatori. Le analisi econometriche e statistiche dimostrano che non c’è”, annunciando inoltre che ci potrebbe essere un ulteriore calo dei prezzi nei prossimi giorni, anche di 20 centesimi al litro, riportando quindi benzina e gasolio a tariffe più vicine alla emdia euroepa. L’Italia pertanto, non solo è in linea con il resto d’Europa di fronte alle oscillazioni del costo del greggio, ma secondo Pasquale De Vita, Presidente dell’Unione Petrolifera, a fronte dei 25 mila impianti presenti sul territorio nazionale, ben 8/9 mila – contro i 400 stimati dai consumatori – sarebbero low cost.
Sembrerebbe dunque chiusa la faccenda secondo cui l’Italia si adeguerebbe in maniera rapida al rincaro del greggio ma lentamente di fronte a un suo ribasso; conclusione amara per un Paese, tra i più motorizzati al mondo, dopo gli Stati Uniti e senza contare i veicoli a due ruote, che ha visto un rincaro del prezzo della benzina pari al 36% in soli 3 anni e di circa il 20% in un anno.
Risultati dunque inaspettati sul versante consumatori che, se da una parte il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, definisce come “assolutamente sbalorditivi”, dall’altra preoccupa Trefiletti, presidente della Federconsumatori, il quale pur sottolineando il “triste primato italiano del prezzo più alto d’Europa”, afferma che “molti studi importanti dicono che c’è un’asimmetria” e che è necessario un approfondimento sulla questione, e non nasconde la sua preoccupazione sugli effetti devastanti della feroce tassazione sui carburanti e su un ulteriore aumento dell’IVA.