La maison Versace potrebbe sbarcare in borsa entro il 2015: lo annuncia il settimanale economico “Il Mondo“, dove si legge che Donatella, Santo e Allegra avrebbero dato alla banca d’affari americana Goldman Sachs il mandato di ricercare un possibile partner finanziario del colosso della moda italiana disposto a sottoscrivere una quota pari al 30 o al 40%, un’operazione che viene letta come l’anticamera per la quotazione in borsa.
L’obiettivo di Versace, infatti, sarebbe quello di ricapitalizzare l’azienda trovando un socio straniero e quotarla in borsa entro due o tre anni. Un partner finanziario che rileverebbe una ricca quota della griffe della Medusa, e che verrebbe ad affiancarsi ai protagonisti della famiglia: Santo, il quale detiene il 30% della maison della moda, Donatella, con il suo 20%, e infine la figlia di quest’ultima Allegra Versace Beck, che possiede il 50%.
Una strategia ambiziosa che potrebbe trovare conferma nelle dichiarazioni del Ceo Versace Gian Giacomo Ferraris: “La famiglia non ha affidato nessun mandato e per i prossimi anni non ha alcuna intenzione di aprire il capitale a terzi. Quel che è vero è che siamo corteggiati da tutte le parti e potremmo deciderci a scegliere un advisor con il quale studiare il percorso verso la quotazione, che abbiamo sempre detto potrebbe avvenire nell’arco di 3 anni“.
La quotazione in borsa della casa di moda fondata da Gianni Versace – un passo ambizioso già effettuato da altre maison made in Italy come Prada e Valentino – potrebbe inoltre diventare realtà a Piazza Affari, tuttavia non si esclude la scelta di un listino internazionale: è certo, inoltre, che secondo le mire dell’azienda il debutto in borsa sarà preceduto dalla conquista del valore pari a un miliardo di euro, tanto più che il 2011 è stato chiuso con un utile in positivo nonostante la crisi, e performance più che brillanti sono attese anche per il 2012, con un giro d’affari che potrebbe superare i 200 miliardi di euro. Un risultato che, stando alle dichiarazioni dei vertici aziendali, si è collocato sopra le stime con i ricavi in crescita del 16,4% e profitti pari a 8,5 milioni di euro.
Un mercato in crescita grazie agli introiti generati dalle vendite negli store, che hanno subito un incremento del 17,3% e che fanno ben sperare per il futuro, come ha sottolineato Ferraris: “Siamo molto soddisfatti di questi risultati. Quando abbiamo annunciato la ristrutturazione nel 2009, prevedevamo la redditività alla fine del 2011 e una crescita modesta dei ricavi. Siamo andati ben al di là delle previsioni. Questi risultati riflettono la forza del marchio a livello globale, e confermano la validità della nostra strategia, centrata sui valori fondamentali di Versace: design eccezionale, moda e qualità, brand management e attenzione maniacale ai dettagli“.