Spending review, certe pensioni restano d’oro

di Massimiliano Santoro

26 Giugno 2012 13:00

Nella seduta odierna non si affronterà il tema della revisione della spesa; slitta anche il tetto sulle pensioni di dirigenti e funzionari pubblici.

Sarà varato probabilmente la prossima settimana il primo decreto sulla revisione della spesa pubblica. Infatti, all’ordine del giorno della seduta odierna del Cdm non si affronterà il tema della cosiddetta Spending review che, nelle intenzioni del Governo, dovrebbe drenare risorse sufficienti per scongiurare in autunno l’aumento di un punto percentuale dell’Iva.

Intanto, alle Commissione Affari Costituzionali e Bilancio della Camera è stato posto un freno all’emendamento del deputato Pdl, Guido Crosetto, che aveva posto un tetto di 6mila euro alle pensioni di dirigenti e alti funzionari pubblici. Il tutto, assicura il Governo, sarà discusso per i prossimi decreti di revisione della spesa pubblica. In particolare, questo emendamento prevede che le pensioni “erogate in base al sistema retributivo, non possono superare i 6.000 euro netti mensili. Sono fatti salvi le pensioni e i vitalizi corrisposti esclusivamente in base al sistema contributivo”.

C’è poi un altro punto: se la pensione del manager pubblico è cumulata con altri vitalizi provenienti da gestioni previdenziali pubbliche in base al sistema retributivo, “l’ammontare onnicomprensivo non può superare i 10.000 euro netti mensili”.

Ritornando ai tagli di spesa, calcoli alla mano il primo provvedimento di revisione dovrebbe portare nelle casse dello Stato poco più di 4 miliardi di euro entro il 2012 partendo dalla razionalizzazione della spesa nel settore sanitario, cosa che ha fatto andare su tutte le furie i sindacati, CGIL in testa, che lamentano già penuria di risorse per questo settore pubblico.

Un primo annuncio di Spending review è stato effettuato pochi giorni fa dal ministero per la Pubblica Amministrazione, guidato da Patroni Griffi, il cui dipartimento della Funzione Pubblica ha emanato una circolare con l’intento di ridurre i costi legati alla telefonia da parte del personale del Dipartimento: “Le utenze saranno abilitate esclusivamente alle chiamate urbane – si legge – ferma restando l’assegnazione al personale dirigenziale delle utenze abilitate alle chiamate nazionali e verso direttrici mobili, nonché alle chiamate all’estero per i soli direttori degli uffici e per i dirigenti competenti per le attività internazionali. A ciascun dirigente sarà affidata la responsabilità per le spese derivanti dall’utilizzo delle linee assegnate, verificando ed assicurando un corretto utilizzo anche di quelle utenze specificatamente autorizzate”.