Fiat ha reso noto di voler chiudere i 5 stabilimenti europei che producono camion Iveco. La notizia è arrivata in occasione della presentazione del nuovo mezzo pesante Stralis, per il quale sono stati investiti 70 milioni di euro e che monterà un motore Euro 6.
La misura è stata comunicata dall’amministratore delegato Alfredo Altavilla, che ha sottolineato che coinvolgerà un totale di 1.075 dipendenti assunti presso i siti produttivi di Chambery, in Francia, di Weisweill e Ulm in Germania, e di Graz e Goerlits in Austria. Impatto minore invece a Ulm, dove al posto del plant per la costruzione di camion Iveco sorgerà un centro di eccellenza per i mezzi antincendio.
Il taglio del personale e la riduzione degli stabilimenti non impedirà comunque all’azienda del gruppo Fiat di tagliare sugli investimenti e di tenersi pronti alla fine della crisi economica e alla ripresa del mercato. Intanto, sono iniziate le negoziazioni con i sindacati di ciascun paese, con i quali si valuteranno come effettuare queste chiusure che, in base alle previsioni, dovranno essere effettuate entro la fine del 2012.
La notizia della chiusura arriva in un momento in cui i veicoli commerciali, in Europa, segnano dei risultati molto negativi: a maggio, complessivamente, il calo di immatricolazioni è stato del 17,8% con punte in negativo per l’Italia dove la debacle è stata del 42,4% e in positivo per la Gran Bretagna, dove si è registrato un +10%. Considerando i primi 5 mesi, la diminuzione media è stata dell11,8%, fino a toccare quota 735.992 unità.
A risentire maggiormente della crisi sono stati i veicoli commerciali leggeri (inferiori a 3,5 tonnellate), che a maggio hanno visto un calo medio del 19% mentre quello dei mezzi oltre le 16 tonnellate e sceso del 14,2%. Per quanto riguarda i veicoli di medie dimensioni, con peso compreso tra 3,5 e 16 tonnellate, il mese si è chiuso con 25.034 nuove immatricolazioni, pari a una diminuzione europea del 13,4%.
Secondo il management di Iveco, il mercato europeo dei mezzi pesanti dovrebbe scendere fino al 10% rispetto al 2011, con la stessa azienda del gruppo Fiat che dovrebbe chiudere l’anno in corso a -9%. Alla luce di queste previsioni, Anfia intende chiedere agevolazioni fiscali per chi decida di rottamare mezzi inquinanti a favore di camion a minori emissioni di CO2.