British Airways, i passeggeri “volano” su Google immagini

di Teresa Barone

11 Luglio 2012 09:30

British Airways lancia il programma Know Me per reperire informazioni sui passeggeri in Rete e migliorare i servizi: accuse di violazione privacy.

British Airways è al centro di una polemica internazionale messa in atto da numerosi attivisti per la privacy, che accusano la compagnia aerea di violazione dei diritti di riservatezza dei clienti a causa di un nuovo programma lanciato dal gruppo, e basato sulla ricerca dei volti dei passeggeri su Google.

L’ultima iniziativa pensata da British Airways per offrire un servizio migliore alla clientela, infatti, non piace ai fautori del rispetto della privacy dei passeggeri e dei contenuti reperibili online: attraverso un software sofisticato, Know Me, la compagnia di bandiera britannica provvederebbe a reperire informazioni e immagini dei passeggeri su Google subito dopo la prenotazione, al fine di creare dossier completi e favorire la soddisfazione dei viaggiatori.

Foto personali, informazioni sui viaggi effettuati in precedenza, reclami per ritardi subiti o bagaglio smarrito: tutti questi dati verrebbero raccolti dal personale della British Airways anche attraverso la funzione di Google Immagini, tuttavia è proprio su questo punto che la compagnia sta ricevendo le maggiori critiche. Se da un lato riconoscere il volto dei passeggeri in transito consentirebbe al personale di creare trattamenti personalizzati e offrire servizi migliori, dall’altro lato c’è chi sostiene la necessità che la compagnia fornisca ai clienti il pieno controllo dei dati raccolti, in modo da selezionare le informazioni da condividere.

Più che un servizio personalizzato, infatti, viene definito un sistema di manipolazione dei dati personali privo di autorizzazione, come ha confermato l’organizzazione in difesa della privacy Big Brother Watch: “Da quando comprare un biglietto aereo significa autorizzare il rastrellamento di dati personali su Internet?“. La compagnia aerea inglese, dal canto suo, si difende dalle accuse ribadendo come l’obiettivo dell’azienda sia solo quello di offrire prestazioni migliori senza alcuna violazione del Data Protection Act, un concetto espresso dal portavoce della società britannica: “Know Me è semplicemente uno strumento per migliorare i servizi offerti ai passeggeri“.