La carenza di posti di lavoro in Italia è una triste realtà, ma se qualche dato positivo arriva dalle offerte stagionali, per quanto concerne le assunzioni non stagionali il panorama è caratterizzato da cifre preoccupanti: secondo quanto si evince dai report diffusi dal Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro, infatti, il 2012 vedrà oltre 188mila assunzioni in meno rispetto al 2011.
I dati elaborati da Unioncamere sottolineano come, nei settori dell’industria e dei servizi, nell’anno in corso ci saranno 407mila assunzioni, un numero nettamente inferiore alle 595mila del 2011: tradotto in altri termini, si parla di una percentuale di lavoratori stabili inferiore all’anno precedente del 31,5%. Il panorama lavorativo nazionale si mostra ancora più delicato se si considera il totale dei soggetti attualmente senza lavoro: secondo la Cgil si arriva a 4,4 milioni tra disoccupati, lavoratori in cassa integrazione e scoraggiati, vale a dire persone appartenenti soprattutto alle fasce di età giovanili che non hanno un lavoro e neanche lo cercano.
Gli unici dati positivi riguardano, invece, la richiesta di laureati da parte delle aziende. Se il calo delle assunzioni coinvolge in modo particolare i diplomati, cresce la domanda di lavoro per i giovani in possesso di laurea. Più precisamente, i diplomati che troveranno un lavoro stabile entro la fine del 2012 saranno circa 78mila in meno rispetto al 2011, mentre le assunzioni di laureati subiranno un calo meno sensibile, sebbene le offerte di lavoro non riguardino tutti i settori professionali.
A beneficiare dell’aumento della domanda di lavoro da parte delle aziende saranno soprattutto i laureati in materie economiche seguiti dai dottori in ingegneria, con rispettivamente 17mila e 15mila richieste, cifre che contrastano molto con le stime occupazionali per i laureati in lettere o filosofia (760 e 1090 nuovi contratti di lavoro stabile). Ancora più articolato appare il quadro occupazionale della penisola osservato dal punto di vista della tipologia contrattuale applicata, basti pensare che se il 60% delle nuove assunzioni di ingegneri (il 56% dei laureati in economia) sarà attivata con contratto a tempo indeterminato, solo il 33,3% degli umanisti e il 17,8% dei laureati in filosofia potrà beneficiare del medesimo trattamento.