Auto: Moody?s pessimista sulle vendite nel mercato globale

di Teresa Barone

18 Settembre 2012 12:00

La crisi del settore auto potrebbe peggiorare a livello globale: la causa? Secondo Moody?s è la sovrapproduzione che caratterizza il mercato europeo.

Il settore auto sta attraversando una forte crisi in ambito europeo, con un netto calo delle vendite ai danni anche delle principali case produttrici, come Fiat, ma le previsioni per il futuro non sembrano rassicuranti: secondo l’agenzia di rating Moody’s, infatti, la crescita globale del comparto auto nel 2013 sarà debole, e a farne le spese sarà soprattutto l’Europa Occidentale.

Nel rapporto “Global auto industry out look” Moody’s stila quindi le stime sulla crescita del mercato globale sulla base soprattutto di quanto sta avvenendo in Europa, dove la domanda è in continua discesa: se la crescita globale ha toccato un 2,9%, in ambito europeo si è passati invece da un +3% a un -3% e questo prevalentemente a causa del forte contrasto tra le cifre che riguardano la produzione e quelle che indicano la richiesta di veicoli. Secondo il vicepresidente Falk Frey: “Anche se prevediamo una crescita globale delle vendite di veicoli leggeri del 4,4% nel 2012, abbiamo rivisto le nostre stime sulla crescita della domanda nel 2013 a 2,9% dalla stima di gennaio di 4,5%“.

Il problema della sovrapproduzione delle aziende auto europee riguarda alcuni dei colossi del settore, come Renault, Peugeot e Fiat, ed è sempre l’agenzia ad auspicare interventi risolutivi da parte degli stessi produttori: per scongiurare il crollo del settore, infatti, le aziende produttrici dovrebbero intraprendere azioni mirate a ristrutturare il comparto agendo soprattutto su un fronte comune, vale a dire la “riduzione della capacità e dei costi a livelli sostenibili di domanda e al raggiungimento di un tasso di utilizzazione degli impianti del 90% o più alto“.

Le conseguenze di tale situazione potrebbero portare Moody’s a tagliare l’outlook in negativo nel caso in cui l’incremento dei volumi si portasse sotto il 2%, tuttavia l’outlook raggiungerebbe valori positivi se si verificasse un aumento delle vendite a livello globale pari al 5% nei prossimi 2 anni.

Un ultimo dato riguarda la Cina, dove le stime sulla richiesta hanno subito un calo passando dal 10% fino all’8,5%.