L’Unione Europea sta vagliando l’ipotesi di quadruplicare le risorse del nuovo Fondo salva Stati Esm: lo afferma il settimanale Der Spiegel quantificando l’incremento con il passaggio da 500 a 2mila miliardi di euro, un aumento che consentirebbe il sostegno diretto ai paesi dell’Eurozona che versano in condizioni critiche, come la Spagna e l’Italia.
Un potenziamento del fondo Esm che sarà discusso nel corso dell’imminente vertice tra il cancelliere Angela Merkel e il presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi, e che è stato parzialmente confermato dalle parole del portavoce della Commissione UE Olivier Bailly: “Sono in corso discussioni sulla possibilità di utilizzare diverse fonti di finanziamento per l’Esm“.
Dopo il si della Germania al Fondo salva Stati europeo, si potrebbe quindi assistere a breve all’incremento di capitale che potrebbe pervenire attraverso vie diverse. Si parla della possibilità che le risorse supplementari volte a potenziare il fondo arrivino da investitori privati (come già avvenuto per l’European Financial Stability Facility, con sigla EFSF), che tuttavia potrebbero richiedere maggiori garanzie sull’eventuale insolvenza dei Paesi aiutati. I 2 miliardi di euro modificherebbero anche la stessa finalità dell’Esm, infatti oltre all’acquisto di bond degli Stati in difficoltà l’Unione Europea avrebbe la facoltà di sostenere direttamente gli Stati in crisi anche nel caso di potenze come l’Italia e la Spagna.
Il progetto non trova però l’appoggio del Governo finlandese, che ribadisce la necessità di un’approvazione da parte dei singoli Parlamenti Nazionali. Da parte della Germania, invece, sembra esserci apertura verso l’incremento del Fondo, a patto che non venga superato il limite imposto per l’adesione all’Esm: “Il meccanismo allo studio permetterebbe di mantenere inalterato a 190 miliardi di euro il limite massimo della garanzia tedesca per l’Esm, condizione imposta dalla Corte costituzionale per l’adesione della Germania al fondo di stabilità permanente, e non necessiterebbe dunque di una nuova approvazione da parte del Bundestag“.