Il terzo trimestre 2012 di Intesa Sanpaolo ha visto un utile netto di 414 milioni di euro, valore in calo rispetto al secondo trimestre dell’11,9%, e inferiore anche ai parametri che hanno segnato il medesimo periodo del 2011 caratterizzato da 527 milioni di euro.
Per Intesa Sanpaolo i proventi operativi netti sono invece cresciuti del 7,6% a 4443 miliardi, con le commissioni in aumento dello 0,8% a 1333 miliardi e il trading salito fino a 623 milioni dai precedenti 161, con 327 milioni di plusvalenza sul buy back di titoli subordinati e senior.
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Una nota ufficiale del gruppo bancario informa, inoltre, sui valori del Core Tier 1 che si è portato a 11,1% a fine settembre sul fronte patrimoniale, mentre la liquidità si è rafforzata con attività liquide per 110 miliardi. Le previsioni per la fine del 2012 sono comunque incoraggianti, e parlano di una “sostanziale stabilità della redditività operativa al netto delle componenti non ricorrenti del 2011” nonché della garanzia della suddivisione del dividendo pari a quella dell’anno scorso. Anche la raccolta diretta bancaria ha subito un incremento del 4,6% rispetto alla fine del 2011.
A commentare i dati è il consigliere delegato di Intesa Sanpaolo Enrico Cucchiani, che ha espresso la sua valutazione positiva e ottimistica verso il futuro del gruppo, in grado di conquistare posizioni di eccellenza a livello nazionale ma anche in ambito europeo: “Intesa Sanpaolo è una delle pochissime banche al mondo ad aver già abbondantemente superato i futuri requisiti di Basilea 3. Non solo per quanto concerne il capitale ma anche in tema di liquidità. Grazie agli innovativi accordi sindacali raggiunti Intesa Sanpaolo sarà in grado di migliorare il livello di servizio alla clientela con l’apertura prolungata degli sportelli“.