Un settore produttivo che presenta numeri in crescita negli anni della crisi. É quello della cooperazione che vede l’occupazione crescere del 2,8% nei primi nove mesi dell’anno mentre, considerando il periodo 2007-2011, l’incremento é stato dell’8%.
I dati emergono dal “1° Rapporto sulla cooperazione in Italia” realizzato dal Censis per l’Alleanza delle Cooperative Italiane. Il settore pesa del 7,2% sull’occupazione complessiva prodotta dalle imprese in Italia. I segmenti nei quali le cooperative sono più presenti risultano essere il terziario sociale. Le cooperative sociali, infatti, hanno registrato un grande incremento di addetti nel periodo 2007-2011 con un +17,3%, mentre il settore agricolo invece è rimasto sostanzialmente fermo nel quadriennio con un +0,5% e risulta in forte calo nell’ultimo anno con un -3,8%.
Secondo l’indagine del Censis, il 40,2% delle cooperative sta attraversando una fase stazionaria, il 24,6% vive un periodo di consolidamento, il 17,4% è in crescita e solo il 17,7% si trova in gravi difficoltà. Per il 2013, la maggioranza delle cooperative si prepara ad affrontarlo con la sensazione che si dovrà attendere ancora per arrivare ad una ripresa effettiva e tra gli obiettivi per il futuro vengono privilegiati la riduzione dei costi e l’accesso a nuovi mercati.
Solo il 7,4% delle cooperative esporta e il 2,2% è impegnato in joint venture con imprese straniere mentre il 12,9% delle cooperative che ora non sono presenti all’estero intende avviare iniziative di internazionalizzazione. L’internazionalizzazione attualmente viene concretizzata in particolar modo nel settore dell’agroalimentare con il 26,3% delle cooperative presente all’estero. Nel comunicato di presentazione dei maggiori risultati del rapporto, si evidenzia che, se il principale mercato di riferimento per chi opera all’estero è quello comunitario, “si segnala una significativa presenza anche nei mercati extra Ue, in particolare Stati Uniti e Canada (il 19,4% delle cooperative presenti all’estero), Russia e Paesi dell’Est (15,7%), Corea e Giappone (12,2%), Cina (10,4%), Medio Oriente e Paesi del Golfo (10,4%), Nord Africa (10,3%)“.