Sono passati nove mesi dall’insediamento del Governo guidato da Matteo Renzi ed è tempo di bilanci, almeno per quanto riguarda le retribuzioni spettanti ai dirigenti pubblici strettamente legati alla Presidenza del Consiglio.
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Cifre alla mano (le tabelle con i compensi del Governo sono state pubblicate sul portale de La Stampa), sembra che sia entrata a pieno regime l’applicazione del tetto dei 240mila euro imposto lo scorso aprile ai compensi dei supermanager della PA.
I dati resi noti sono relativi alle retribuzioni lorde degli incarichi presso gli uffici di diretta collaborazione con il Premier e i Ministri senza portafoglio, così come ai compensi lordi dei dirigenti o equiparati con incarico dirigenziale apicale presso le strutture della Presidenza del CdM.
Lo “staff” renziano è composto da 41 membri e costa 2 milioni di euro in meno rispetto alla squadra del predecessore Letta: se il dicastero meno dispendioso è quello della PA guidato da Marianna Madia, che con 5 collaboratori al seguito fa spendere allo Stato 344.505 euro, decisamente più dispendioso è l’ufficio che fa capo al sottosegretario Graziano Delrio.
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Tra i top manager pubblici, infine, è il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli a percepire il compenso più ricco, sebbene si allinei perfettamente alla soglia dei 240mila euro.