L’obiettivo è quello di migliorare la situazione dei lavoratori, ma la proroga è un sollievo per le PMI, nella giungla di adempimenti correlati al D. Lgs n. 81/2008 e al successivo D. Lgs n. 106/09 che deve compiere ancora l’anno di vita.
Oggi, l’argomento sicurezza sul lavoro è all’ordine del giorno e le aziende che non conoscono a fondo la normativa devono affrontare costi significativi per poter rispettare la legislazione.
Secondo quanto prescritto dal D. Lgs n. 81/2008 in materia di protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a stress lavoro-correlato, anche le aziende private devono valutare il livello di stress da lavoro dei propri dipendenti. Pena l’ammenda che può raggiungere i 15 mila euro, o l’arresto che può variare da 4 a 8 mesi.
L’introduzione dell’obbligo della valutazione del rischio da stress lavoro-correlato sta determinando la richiesta, da parte delle aziende, di strumenti valutativi semplici, economici e validi. Il mercato propone prodotti apparentemente efficaci, per lo più in forma di software/check-list, ma che, se utilizzati in via esclusiva, possono risultare inadeguati, se non addirittura controproducenti o dannosi.
Un valido aiuto per le imprese che optano per la soluzione “fai da te” può essere il Network Nazionale per la Prevenzione Disagio Psicosociale nei Luoghi di Lavoro istituito dall’ISPESL nel 2007, che ha messo a punto una proposta metodologica di valutazione dei rischi da stress correlato al lavoro. La revisione dei principali modelli scientifici di riferimento, il quadro etico di responsabilità sociale, un protocollo condiviso su tutto il territorio nazionale e lo studio pilota degli SPISAL della Provincia e del Centro clinico di Verona sono i principi ispiratori nella formulazione di questo contributo.
La proposta rappresenta i requisiti minimi necessari per una valutazione affidabile. Inoltre, per facilitare l’analisi degli indicatori verificabili di rischio stress lavoro-correlato, è stato implementato un programma informatico. Questa applicazione ripercorre la “Proposta metodologica” dell’ISPESL permettendo una compilazione informatica della check list ed una rapida identificazione dei punteggi di rischio e delle azioni di miglioramento. Il costo per l’impresa? Entrambi i documenti sono inviati gratuitamente, previa registrazione.
Un altro consiglio per l’imprenditore? Effettuare una ricerca sull’argomento nel web e familiarizzare con la valutazione dello stress da lavoro correlato prima di intraprendere qualsiasi azione: c’è tempo fino al prossimo 31 dicembre.