Quanto guadagna oggi un manager che ha frequentato un Mba per executive concluso nel 2007? Quali sono stati i progressi della sua carriera, in termini economici ma anche di posizione e di responsabilità? Sono alcune delle domande in base alle quali il Financial Times classifica i migliori EMBA, executive master in business administration, del mondo.
Si tratta dunque di corsi riservati a chi è già nel mondo del lavoro, presumibilmente da diversi anni, e cerca un programma che incrementi le proprie competenze. Nella top 100 una sola italiana, la School of Management del Politecnico di Milano.
Al primo posto nel mondo, secondo la graduatoria del quotidiano finanziario britannico, c’è la Kellogg di Hong Kong che conferma la leadership già conquistata l’anno scorso. Il salario medio di chi è uscito nel 2007 è di 392 milioni di dollari, ed è cresciuto del 69% (in questo caso, il paragone è sul momento di iscrizione, che per tutte o quasi le scuole è il 2005, trattandosi di programmi che durano circa due anni). Invariato anche il secondo posto, alla Columbia/London business school, un programma anglo-americano che ha portato gli studenti a raggiungere uno stipendio di 305 milioni di dollari, con un aumento del 109%. Terzo gradino del podio per un piano di studi congiunto fra la Francia, la Gran Bretagna e gli Usa che si chiama Trium ed è proposto dalla Hec di Parigi, dalla London School of Economics e dalla Stern di New York University: il guadagno attuale dei dirigenti che l’hanno frequentato è superiore ai 314mila dollari, il progresso del 71%.
L’unica italiana in classifica, la School of Management del Politecnico, è al 94esimo posto ed è una new entry. Lo stipendio medio è di quasi 92mila dollari (91mila 990) ed è cresciuto del 61%. Nella speciale graduatoria che prende in esame solo gli avanzamenti di carriera degli studenti dopo il master, è al 57esimo posto.
Tornando alla top ten, prosegue con la Insead (Francia, Singapore, Emirati Arabi Uniti), la Booth della University of Chicago, che ha sedi oltre che negli Usa anche a Singapore e in Gran Bretagna, la London Business School, la spagnola IE business school, l’americana Wharton dell’University of Pennsylvania, un’altra statunitense, Fuqua di Duke University e infine la Chinese University di Hong Kong.
In media, un programma di Emba costa 150mila dollari. Il Financial Times sottolinea il consolidarsi di un trend che vede le iscrizioni a questo tipo di corsi piatte o addirittura in diminuzione. Anche perché, da una decina d’anni, le aziende sono sempre meno propense a pagare corsi di questo tipo per i propri dipendenti, cosa che invece una volta facevano più spesso. Quasi un terzo dei partecipanti al HKUST della Kellogg, il programma primo in classifica, se lo stanno pagando da soli. Howard Kaufold, il direttore dell’EMBA della Wharton ritiene che sia più «un ciclo che un trend». Comunque sia, la crisi ha certamente fatto la sua parte.
Un’altra tendenza che il settore registra è che i programmi di formazione per gli executive vanno molto meglio in paesi in cui c’è una classe dirigente emergente ma che ha ancora un’alta domanda di formazione, come Dubai e Abu Dhabi, l’Asia. Hanno più successo i programmi che si rivolgono a un pubblico mondiale, come quelli della Insead. E ci sono scuole, come ad esempio la Queen’s School of Business in Canada, che stanno puntando sulla possibilità di seguire i corsi in videoconferenza, per raggiungere una platea più vasta.