Una nuova ricerca condotta negli USA mostra come la fiducia dei dipendenti nei top manager aziendali stia subendo un brusco calo, e come i lavoratori siano sempre più propensi a mettere in dubbio le capacità dei leadership dei propri boss.
A vacillare, secondo lo studio che ha coinvolto oltre mille dipendenti in USA e portato avanti dalla Root Inc, è la capacità dei top manager di assumersi dei rischi, di motivare i collaboratori e costruire un ambiente lavorativo sereno e sicuro.
La percentuale dei lavoratori che ammette di essere riuscito a stabilire un rapporto di lavoro efficace con i propri dirigenti è inferiore al 40%, mentre solo il 26% degli intervistati sostiene di credere nei medesimi valori sostenuti dai vertici dell’azienda per cui lavora.
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Secondo molti degli intervistati, inoltre, il “management” persegue raramente l’obiettivo primario di ogni organizzazione aziendale, vale a dire il benessere dei dipendenti (dal quale dipende anche il benessere e la produttività aziendale).
Questi dati si aggiungono alle cifre rese note da un recente sondaggio condotto nel 2012 dalla Towers Watson (Global Workforce Study) e incentrato sulla valutazione della fiducia riposta nei top manager europei: l’indagine ha mostrato la perdita di credibilità dei leader delle aziende italiane, dove il livello di fiducia riposto dai dipendenti nel management è inferiore alla media europea.
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Da questo studio, tuttavia, si evincono quelli che sono i parametri di giudizio utilizzati per valutare le performance dei dirigenti aziendali: si parla, ad esempio, della spinta innovativa che caratterizza i top manager, della capacità di essere coerenti ai valori aziendali e di informare i propri collaboratori sulle performance dell’azienda stessa.
