La paura di chiedere un aumento di stipendio è comune tra tutti i lavoratori, ma questo non è giusto quando si pensa di aver fatto un ottimo lavoro e di meritare quindi questo aumento. Tutti i dipendenti hanno il diritto di fare questa domanda al capo, bisogna però essere consapevoli di dare delle motivazioni valide a questa richiesta. Inoltre la tecnica di intimorire il capo dicendo di avere un’altra proposta lavorativa non sempre funziona, la maggior parte delle volte il capo darà semplicemente la possibilità di decidere se lasciare o no il proprio impiego ed inoltre non accetterà l’aumento di stipendio.
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Bisogna poi essere realisti su due fattori:
- il bilancio aziendale;
- il proprio valore su basi oggettive.
Nel primo caso si deve valutare la situazione economica attuale dell’azienda, ad esempio se ha effettuato recentemente dei tagli o dei ritardi dei stipendi, il momento per chiedere l’aumento dovrà essere rimandato. Nel secondo caso dovrà essere effettivo il proprio livello di produttività, molto spesso i datori di lavoro accettano di concedere un aumento quando il dipendente svolge un 20% in più del lavoro svolto dagli altri dipendenti nello stesso ruolo.
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Se dopo aver analizzato questi due aspetti, si capisce che è il momento giusto per chiedere l’aumento bisogna preparare una lista di tutto ciò che si è realizzato, accompagnato da un elenco oggettivo che dimostra il proprio valore e rende legittima la richiesta. Successivamente si deve stabilire il tipo di aumento che si desidera, anche in questo caso bisogna essere realistici e non esagerare. Puntare troppo il alto porta ad una risposta negativa immediata del capo. Infine il capo valuterà tutti i dati a lui forniti e deciderà se accettare la richiesta o meno.