A che punto sono le competenze linguistiche dei lavoratori italiani? Lo rivela l’edizione aggiornata del report Ef Epi-c presentato da Ef Corporate Solutions, indagine che ha analizzato il livello di conoscenza della lingua inglese in 40 paesi del mondo.
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Lo studio ha coinvolto un plafond di 2.078 aziende e mostra, in cima alla classifica, i paesi del Nord Europa: Paesi Bassi, Danimarca, Svezia, Norvegia e Finlandia.
Per quanto riguarda l’Italia, si colloca al ventesimo posto con un indice di conoscenza dell’inglese di livello intermedio.
Mettendo in confronto i dati del 2014 con le rilevazioni attuali, inoltre, il nostro paese sembra aver fatto passi in avanti per quanto concerne gli investimenti in formazione linguistica.
«Dall’ultimo Ef Epi-c – afferma Cristina Sarnacchiaro, Country Manager Italy di Ef Corporate Solutions – emerge il dato inatteso di come la forza lavoro di nessuno dei Paesi presi in esame presenti una competenza avanzata di livello C1 o C2 secondo lo standard europeo. Nonostante l’inglese sia universalmente conosciuto come la lingua internazionale degli affari, infatti, persistono grandi divari in termini di competenza linguistica nei diversi Paesi. La media del punteggio degli intervistati si attesta ad un livello intermedio di B1(52,56), il che denota una forza lavoro in grado di sostenere conversazioni su argomenti familiari e attuali ma non di taglio tecnico o dettagliato. Se si guarda ai dati in questo senso, appare evidente come lo scenario lavorativo mondiale necessiti di un approccio alla formazione più diversificato e mirato ai singoli settori».
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