Top ten dei paesi emergenti

di Chiara Basciano

31 Marzo 2014 12:00

Nuovi paesi si affacciano sullo scenario economico mondiale

Quali sono i paesi che possono dichiararsi emergenti oggi? E quanto si possono considerare simili ai paesi fino ad adesso considerati tali? Coface ha tentato di dare una risposta a queste domande, individuando dieci nomi che si affacciano oggi nell’economia mondiale.

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Nel dettaglio sono stati individuati due gruppi, il primo costituito da Colombia, Indonesia, Perù, Filippine e Sri Lanka, il secondo da Kenya, Tanzania, Zambia, Bangladesh ed Etiopia. Il primo gruppo è caratterizzato da molte similitudini con i BRIC, infatti si individua lo stesso contesto imprenditoriale solido che aveva caratterizzato Brasile, Russia, India e Cina negli anni 2000. Il secondo gruppo appare più instabile a causa di un contesto imprenditoriale molto difficile che potrebbe creare alcuni problemi per lo sviluppo economico.

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In generale rispetto ai BRICS si notano alcune differenze strutturali. Nel momento del loro grande sviluppo infatti i paesi emergenti rappresentavano il 43% della popolazione, contro l’11% dei paesi di oggi, inoltre il livello del loro Pil rappresenta solo il 70% di quello dei BRICS nel 2001 e i BRICS registravano in media un attivo di parte corrente mentre i nuovi emergenti registrano un deficit di circa il 6% del Pil.

D’altro canto però il loro tasso di inflazione è più basso di circa 2,8 punti rispetto a quello riscontrato nei BRICS, e il livello del debito pubblico è pari al 40% circa del Pil contro il 54% nei BRICS all’epoca. Julien Marcilly, Responsabile Rischio Paese di Coface dichiara a riguardo «La crescita delle economie avanzate è oggi strutturalmente più debole, i “nuovi emergenti” potrebbero beneficiare meno del commercio verso questi paesi rispetto ai BRICS negli anni 2000. Il ritmo dell’espansione dipenderà più dai loro mercati interni e dalle esportazioni verso altri mercati emergenti».