Aumenta in maniera vertiginosa la capacità d’acquisto dei cinesi più ricchi, creando un divario sempre più insormontabile tra classi. Se da un lato infatti i super ricchi proliferano superando i loro “colleghi” occidentali, non si ferma il conteggio di quelli che vivono sulla soglia della povertà.
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A calcolarlo è stata HSBC, sostenendo che nel 2015 il benessere dei cinesi supererà quello dei giapponesi. Sono i beni di lusso ad aumentare, tra imbarcazioni da sogno, appartamenti nelle città più ambite del mondo, come New York, aerei privati e automobili. Frederic Neumann, co-presidente dell’ente di ricerca economica sull’Asia congiuntamente con la holding bancaria HSBC, afferma che «Nonostante tutte le esagerazioni circolanti, spesso si dimentica che vi è un ampio novero di persone che vive in stato di povertà, con le borse sotto gli occhi, ai quali spesso vengono negate anche le necessità più basilari, ancora parecchio distanti dal sogno» aggiungendo che è difficile stimare in maniera dettagliata il livello di crescita del benessere in Asia.
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I dati dimostrano che tutto è in mano di pochi, ad esempio, nelle Filippine, è stato stimato che il solo 40 per cento delle famiglie più ricche della Nazione possiede una quota stimata intorno al 76 per cento del PIL del Paese, in Thailandia il 40 per cento ha nelle proprie mani il 34 per cento del PIL della Nazione, il 5.6 per cento in Malaysia ed il 2.8 per cento in Giappone.
È stato calcolato infine che la ricchezza totale degli individui a reddito alto nella regione asiatica sia intorno ad un milione di dollari e si ritiene che possa aumentare fino a 15.9 trilioni di dollari nel 2015 rispetto ai 12 trilioni del 2012, mentre la ricchezza dell’America del Nord si è fermata a 12.7 trilioni di dollari nel 2012.