L’Università Bocconi ha recentemente calcolato il valore delle commissioni bancarie, constatando come esse superino di gran lunga quelle finanziarie.
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Nonostante il recente Decreto Irpef del 24 aprile – in vigore a partire dal primo luglio – preveda un incremento del prelievo sulle rendite finanziarie, passando dal 20 al 26% per azioni, fondi comuni, Etf, conti correnti, conti deposito ed altro ancora, è stato verificato che le commissioni bancarie incidano per il 43% sui rendimenti delle azioni contro il 35% del fisco.
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Vale a dire che su 1.125 euro incassati dai titoli di Borsa in 1 anno, 487 euro sono per le banche e altri 393 euro si pagano di tasse. Lo studio indica inoltre come le commissioni bancarie siano aumentate su Bot (+2% in 18 mesi) e azioni (+5%), ma calate sui Btp (-17%).
Lo studio ha preso in esame sei istituti bancari, dichiarando che la banca che risulta più economica nella simulazione è Intesa, sia per gli investimenti in azioni (costi al 36,3% dei rendimenti, sette punti sotto la media) sia per quelli in Btp (41,8%). Unicredit è vantaggiosa sui Bot (25%) mentre è la più cara sulle azioni (49,5%) e il Monte dei Paschi appare il più costoso sia sui Btp sia sui Bot.
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Unicredit così dichiara «Abbiamo aumentato su alcuni strumenti i costi nel 2013, ad esempio sulle azioni italiane Sono revisioni fatte periodicamente, anche se online la spesa è rimasta stabile al 2 per mille. Stiamo ragionando su servizi “all inclusive” su investimenti e su conti a pacchetto, con condizioni favorevoli anche per chi voglia operare su altri canali».