Non è la riduzione dei costi a far salire in vetta alle preferenze del comparto IT i software open source, come ci si sarebbe potuto aspettare in un momento economico così delicato, ma sono le caratteristiche tecniche a determinare il sorpasso dell’open source rispetto ai software proprietari.
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Secondo l’indagine condotta da Ponemon Institute per conto di Zimbra, le cui conclusioni sono state presentate nel rapporto “Studio sulla collaborazione open source: opinioni sulla sicurezza e la privacy negli Stati Uniti e nell’area EMEA”, gli intervistati, appartenenti in larga misura al settore manageriale del comparto IT, si mostrano propensi ad adottare le soluzioni open source nel corso dei prossimi due anni.
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Le ragioni che hanno portato ad una tale situazione sono da individuare nella continuità operativa (per il 67%), nella qualità (per il 60%) e nel maggior controllo (per il 57%). Infatti il 75% dei decision maker IT concorda sul fatto che la trasparenza del codice aumenta l’affidabilità di una piattaforma software.
La maggiore fonte di rischio nell’utilizzo dei software è individuata nel comportamento dei dipendenti, gli intervistati dichiarano che il 79% di essi non si attiene alle politiche aziendali in merito alla condivisione di documenti riservati, il 71% utilizza applicazioni di messaggistica e collaborative non autorizzate e il 69% dei dipendenti invia e riceve file non indirizzati a loro.
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In quest’ottica la sicurezza e la privacy diventano due temi caldi, più facilmente affrontabili con l’utilizzo dell’open source.