Dopo promesse di magnifici cantieri e progetti di grandiose costruzioni la Russia si ferma a riflettere e vede crollare il suo mercato immobiliare. Tutto ciò in cui si era investito vede una drammatica battuta d’arresto, tradotta nel 57% in meno nel corso del 2014 e con previsioni non meno difficili, visto che si parla di una cifra che non supererà i 2,6 miliardi di euro nel corso del 2015.
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Dopo il periodo 2011- 2013, in cui la Russia viveva un periodo particolarmente favorevole, al contrario del resto dei paesi, l’ascesa si è fermata e, come sottolineato dalla ricerca condotta da Jones Lang LaSalle, nel 2014 gli stranieri hanno puntato sul Paese 830 milioni di dollari, il che equivale a un crollo del 78% su base annua. Con una diminuzione totale del 24% nel 2014, contro il 45% del 2013.
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Secondo le previsioni nel 2015 la quota degli investimenti esteri non supererà il 20% e gli operatori locali domineranno di conseguenza il mercato. La cause principali del crollo sono da ricercare principalmente nella debolezza del prezzo del petrolio, negli alti costi del debito, nelle problematiche politiche legate alla questione ucraina e nella perdita di valore del rublo.
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Gli investitori esteri in generale si stanno allontanando quindi, ma in particolare questo riguarda europei e americani, mentre la Russia può ancora riporre qualche speranza nei confronti di player asiatici e cinesi, ma anche da quelli provenienti da Qatar ed Emirati Arabi.