Ci sono boom del mercato destinati a cambiarne per sempre il volto e altri che invece si rivelano solo delle enormi bolle pronte a scoppiare sul più bello. Per quanto riguarda la digitalizzazione in generale è evidente che ha avuto un impatto enorme sul mercato e sul vivere quotidiano, ma ci sono delle branche che rischiano di essere pericolose.
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Mette in allarme l’affermazione di Steve Wozniak, co fondatore di Apple, che ha definito Internet of Things in una Bubble Phase. Il pericolo è che il mercato punti su prodotti sempre connessi senza riuscire a guadagnare l’apprezzamento dei clienti. Il fatto che Google si mostri all’avanguardia nel settore infatti appare trainante agli occhi degli investitori, rischiando di creare un entusiasmo e un boom di start up che falliranno per strada.
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Dello stesso parere Paul Brody di IBM che ritiene che le aziende stiano dando troppa importanza all’accumulo di dati, in molti casi del tutto inutili. Tutti gli sforzi fatti per accumularli, gestirli e sistematizzarli secondo lui non valgono la pena di tanto impegno. Dall’altro lato le previsioni di mercato però mostrano come Internet of Things assumerà sempre più importanza entro il 2020.
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Ci si trova su una sorta di soglia il cui futuro è di difficile previsione. In ogni caso ascoltare i “grandi” del settore aiuta a ridimensionare un fenomeno che rischia di essere molto deludente.