L’economia cinese è in via di trasformazione, non si tratta di un mero rallentamento della sua economia, pur se vero, ma, sostanzialmente, di una nuova direzione. Secondo l’analisi fatta da Coface sono due le grandi novità: il peggioramento della competitività-prezzo rispetto agli altri Paesi asiatici e il passaggio a una crescita sostenuta dai consumi più che dagli investimenti.
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Questo stato di cose non può non avere conseguenze su gli altri Paesi asiatici che, in misura variabile, ne risentono. Nel dettaglio Coface ha calcolato che Hong-Kong e Singapore sono entrambi molto esposti al rallentamento cinese attraverso due canali, vale a dire il mercato finanziario ed il canale commerciale, considerato che il peso delle loro esportazioni verso la Cina nei settori a rischio è elevato: il 74% del PIL per Hong Kong e il 15% per Singapore, discorso valevole anche per la Mongolia.
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Tailandia, Malesia, Indonesia e Vietnam invece saranno influenzate in minor misura, infatti un calo delle esportazioni del 10% verso la Cina comporterebbe in queste economie una perdita della crescita pari a meno di un punto percentuale.
Infine i paesi più immuni alla situazione cinese sono Filippine ed India che, al contrario, potrebbero beneficiare del generale calo dei prezzi.