L’innovazione tecnologica riguarda ogni settore, aiuta a migliorare il lavoro e ad incrementare il business. Alcuni falsi miti però vanno contro queste affermazioni, guardando alla tecnologia come ad un elemento riguardante solo alcuni ambiti.
Fabio Pettarin, socio fondatore e presidente di Tecnest descrive proprio quelli che sono i luoghi comuni riguardanti l’industria e l’innovazione, smontandone le basi. Il primo falso mito riguarda il fatto che l’utilizzo dei software interessi solo le aziende che si occupano di tecnologia. Pettarin risponde evidenziando come invece la tecnologia possa essere di supporto in qualsiasi settore.
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La paura più grande, in generale, è che la tecnologia surclassi l’elemento umano, portando ad una riduzione di posti di lavoro. Anche questo, nell’esperienza di Pettarin, non è vero. Al contrario un’industria più efficiente aiuta il lavoratore e migliora il suo lavoro. Un altro falso mito riguarda il fatto che l’innovazione tecnologica si pensa sia prerogativa delle grandi aziende. L’innovazione invece non ha bisogno di grandi dimensioni e può essere di grande aiuto anche in piccole realtà.
Quarto errore è pensare ai software come realtà immutabili, non capaci di seguire i cambiamenti del mercato. Il punto di forza della tecnologia invece risiede proprio nel sapersi adattare alle mutate condizioni del mercato e dell’organizzazione del lavoro. Inoltre l’implementazione tecnologica non comporta l‘arresto del processo produttivo ma va ad integrarsi ad esso, portando in breve tempo ad un ritorno economico. Ultimo errore è pensare all’innovazione come a qualcosa di complesso, di difficile gestione. Invece si tratta il più delle volte di software intuitivi, il cui utilizzo è configurabile a seconda delle necessità del lavoratore.
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Pettarin conclude evidenziando i vantaggi della tecnologia in azienda «Con una gestione unica di tutte le fasi è possibile prevedere in anticipo i processi, con risultati tangibili: l’affidabilità nelle date di consegna aumenta fino al 40%, l’efficienza di produzione cresce del 20%, mentre la percentuale di scarti e prodotti non conformi scende significativamente. I tempi decisionali a livello manageriale diminuiscono fino al 60%».