La situazione stagnante dell’economia italiana si misura anche grazie all’analisi degli investimenti. Ma il panorama appare variegato. Infatti da un lato si registra un calo significativo del 15% per quanto riguarda gli investimenti del 2014 rispetto a quelli del 2007. Il che si traduce in una perdita di 430 miliardi.
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Ma dall’altro gli investimenti esteri mostrano una situazione diversa. Nel dettaglio si passa da 33,2 a 47,8 punti secondo quanto rivelato dall’indice che misura l’attrattività del sistema Italia, misurata dal Censis con l’Aibe, l’Associazione italiana delle banche estere. Le spinte maggiori pare provengano dall’Expo e dalle riforme attuate tramite il Jobs Act. Secondo i dati forniti dall’ICE (l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane) infatti gli investimenti esteri sono cresciuti del 50%, passando dai 21,9 miliardi del 2014 ai 30 miliardi di euro dello scorso anno.
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Nonostante questo i manager hanno difficoltà ad essere ottimisti, infatti il 41% ritiene che manchi una strategia per la competitività del sistema Paese. Il clima negativo è dato anche dal fatto che i numeri rimangono insufficienti, soprattutto se confrontati con paesi come Regno Unito e Germania.