Più interesse verso la liquidità economica, meno propensione a effettuare investimenti rischiosi: gli italiani sembrano pensarla così, come dimostrano i dati dell’Indagine Acri-Ipsos “Gli Italiani e il Risparmio” resa nota in occasione della Giornata Mondiale del Risparmio.
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Se non esiste più un investimento ritenuto proficuo a priori, due italiani su tre preferiscono poter contare su denaro liquido oppure investire solo una piccola porzione di risparmi.
Per il 32% degli intervitati l’investimento ideale non esiste, mentre per il 30% gli investimenti più sicuri sono quelli finanziari (solo l’8% preferisce rischiare con strumenti finanziari che offrono meno garanzie). Un buon 30% degli interpellati, inoltre, pensa che gli immobili offrano ancora solide opportunità di investimento.
L’indagine rivela anche la percezione delle famiglie e dei risparmiatori in merito alla crisi economica:
«L’uscita definitiva dalla crisi (tuttora percepita come grave dall’86% degli italiani) appare sempre più lontana: l’aspettativa di durata media era di poco superiore ai 2 anni nel 2009, ai 3 nel 2010, 3-4 anni nel 2011, 4 nel 2012 e nel 2013, circa 5 nel 2014 e nel 2015; nell’autunno 2016 supera in media i 5 anni. La metà degli italiani si aspetta di tornare ai livelli pre-crisi soltanto dopo il 2021.»
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