Decreto Sviluppo 2011 approvato in CdM: i 10 articoli

di Noemi Ricci

Pubblicato 5 Maggio 2011
Aggiornato 10 Novembre 2011 10:54

Approvato in CdM il Decreto Sviluppo 2011: semplificazioni e crediti d'imposta per ricerca e innovazione, assunzioni agevolate al Sud.

Approvato in Consiglio dei Ministri il Decreto Sviluppo 2011: via libera al pacchetto di semplificazioni fiscali per le imprese, al credito d’imposta per assunzioni al Sud e Pmi che investono in ricerca e innovazione (al 90%), ma anche rinegoziazione dei mutui a tasso variabile.

Obiettivo dei 10 articoli: burocrazia più leggera a “costo zero” per lo Stato.

1. riconoscimento di un credito d’imposta in favore delle imprese che investono in ricerca scientifica;

2. riconoscimento di un credito d’imposta per incentivare l’assunzione a tempo indeterminato di lavoratori svantaggiati nel Mezzogiorno;

3. istituzione nei territori costieri dei distretti turistico-alberghieri per rilanciare l’offerta turistica nazionale;

4. semplificazioni procedurali per accelerare la realizzazione delle opere pubbliche anche d’interesse strategico nazionale (grandi opere);

5. interventi per il rilancio dell’edilizia privata con varo di un nuovo “piano casa”;

6. riduzione degli oneri burocratici, anche concernenti la normativa sulla privacy;

7. numerosi interventi di semplificazione fiscale in favore di imprese e cittadini;

8. semplificazione e rilancio delle attività imprenditoriali, con particolare riguardo al settore del credito;

9. fondo per il merito nel sistema universitario;

10. piano triennale per l’immissione in ruolo del personale della scuola.

Sul fronte della semplificazione arriva la contabilità semplificata fino a 400mila euro di ricavi per le imprese di servizi e fino a 700mila euro di ricavi per le imprese attive negli altri settori.

E poi ancora: istituzione dell ‘ Agenzia nazionale per la regolazione e la vigilanza in materia di acqua e misure per garantire l ‘ operatività del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco.

Intanto, il CdM ha detto sì anche alla riforma dell’apprendistato, che mira a semplificare i contratti e ad aumentare l’occupazione giovanile, dando il via all’affiancamento di aziende convenzionate con istituzioni educative.
Novità anche per gli appalti: niente gara per l’assegnazione in caso di opere pubbliche fino a un milione di euro, la selezione sarà a cura del responsabile del procedimento.

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