La vetrina aziendale del futuro è su Facebook?

di Stefano Besana

Pubblicato 24 Settembre 2009
Aggiornato 12 Febbraio 2018 19:33

Facebook fa scintille: 300 milioni di utenti attivi, una crescita costante e oltre 150 milioni di persone che ogni giorno si connettono alla piattaforma. Non serve citare tutti i numeri (le statistiche sono comunque disponibili sul sito ufficiale del social-network) per comprendere la portata di questo fenomeno.

Se prima si poteva parlare di fenomeno social-networking, oggi possiamo quasi parlare di fenomeno facebook-networking, consapevoli di come questa applicazione abbia assunto caratteristiche assolutamente pervasive – quando non invasive – nella nostra vita quotidiana.

Smettiamo di pensare che FB – come altri strumenti web – sia relegato ad una virtualità  remota e cominciamo a riflettere sulle conseguenze e influenze che tale strumento esercita sulle nostre vite e anche sulle scelte lavorative.

Ciò che resta da domandarsi è quindi: come posso usare FB a mio vantaggio?


Le possibilità  di promuovere le proprie risorse all’interno del noto SN sono assolutamente molteplici e variegate, come abbiamo già  avuto modo di descrivere in un precedente articolo su come sfruttare al meglio Facebook proprio per promuovere quella che in gergo viene denominata “Web Reputation”.

Cerchiamo di vedere assieme qualche piccolo suggerimento:

  • FanPage: la pagine “fan di” rappresentano il veicolo principale per diffondere informazioni sulla propria attività 
  • Gruppi: accanto alle pagine possono configurarsi come interessanti luoghi virtuali in cui scambiare opinioni e confrontarsi. Un valore aggiunto alle classiche community
  • Advertising: Facebook offre un potentissimo mezzo che permette di creare pubblicità  su misura, rivolgendosi a un target mirato, il che consente di aumentare le proprie probabilità  di successo.
  • Quiz: anche i quiz sono largamente impiegati, specie dalle grandi aziende e dai network americani, come veicoli trasversali per farsi pubblicità 

Le possibilità  di “sottoporre” i propri contenuti ad un vasto pubblico è enorme, ed è anche a costo zero. Certo è che sono richieste all’utente competenze leggermente più elevate rispetto a quelle che entrano in gioco nei contesti tradizionali, e una consapevolezza maggiore legata al non dover considerare questi strumenti come qualcosa di meramente ludico e dispersivo, ma anche come un valore aggiunto per la propria azienda e per i propri dipendenti.

Se qualche Pmi italiana ha sperimentato già  questa soluzione potrebbe essere interessante un confronto circa i vantaggi e gli svantaggi. Vi invitiamo ad utilizzare i commenti per un feed-back sull’argomento.