Pmi quotate in Borsa, necessarie nuove normative Ue

di Noemi Ricci

14 Giugno 2010 09:10

La quotazione delle Pmi sui mercati regolamentati è ferma in Europa da 15 anni: per dare vitalità al settore servono nuove norme proporzionate, che comportino meno oneri e meno costi. E' quanto emerge da un recente rapporto Ue

Fermo da quindici anni il numero di Pmi quotate in Borsa nella Ue: sono poco meno di 300 unità quelle italiane, 700 le tedesche, 1000 le francesi e 3mila le inglesi. Per incentivare la quotazione di imprese di piccole e medie dimensioni sui mercati regolamentati sarebbe necessario un nuovo quadro normativo, proporzionato alle loro dimensioni.

A evidenziarlo è un recente rapporto redatto da Fabrice Demarigny, ex segretario generale Cesr, presentato dal ministro dell’Economia francese Christine Lagarde.

A frenare le Pmi, insieme alla crisi, vi sarebbero i costi legati all’entrata e alla permanenza su di un mercato regolamentato, così alti da superare i benefici che si potrebbero ottenere.

Serve quindi un regime normativo a dimensione di Pmi o SMILE (Small and Medium-sized Issuers Listed in Europe) ovvero con oneri e costi minori.

A penalizzare le SMILE vi sarebbe anche l’attuazione della direttiva Mifid (Market in Financial Instruments Directive), che avrebbe causato una concentrazione degli scambi e della liquidità sui titoli delle Blue Chip e sui relativi indici, aumentando il rischio che nei mercati possano rimanere solo questo tipo di società. Il rapporto Demarigny ha infatti evidenziato che il 93% delle società quotate a capitalizzazione ridotta, beneficia solo del 7 % della liquidità.

A dare il via ad un cambiamento in questo senso potrebbero arrivare la revisione della direttiva Prospetto, della direttiva Transparency, della direttiva sugli abusi di mercato e della Mifid previste per l’anno in corso.

Come spesso accade, l’esempio da seguire è quello degli Stati Uniti, dove il processo di semplificazione è partito già nel 1992 con l’introduzione di un regime agevolato in tema di filing e di informazione continua per le “Small and Mid Cap”, per continuare nel 2007 con un’ulteriore deregulation (Smaller Reporting Company Regulatory Relief and Simplification).

Sulla base di queste considerazioni, nel rapporto Demarigny vengono illustrate venti raccomandazioni basate principi chiave quali:

  • la creazione di una definizione di Pmi quotata;
  • il rilassamento delle norme in tema di raccolta di capitali (prospetto semplificato) e di “disclosure”;
  • il regime agevolato per la presentazione delle situazioni contabili;
  • l’applicazione Ifrs semplificati;
  • l’incremento dei flussi di risparmio verso le Pmi;
  • la creazione di un piattaforma paneuropea per accrescerne la liquidità.