Roma fa da apri pista per il Federalismo fiscale

di Noemi Ricci

25 Settembre 2009 10:00

Firmato il protocollo di intesa che prevede tre anni di sperimentazione da parte del Comune di Roma del federalismo fiscale, l'obiettivo primario è stabilire quali sono i fabbisogni standard per erogare servizi

Il federalismo fiscale si appresta a diventare una realtà concreta, e il primo Comune d’Italia ad avviarne la sperimentazione sarà quello della Capitale. Si sono infatti riuniti ieri in Campidoglio il sindaco Gianni Alemanno, il presidente dell’Anci Sergio Chiamparino e il presidente del consiglio direttivo dell’Ifel Angelo Rughetti per firmare il protocollo d’intesa alla presenza anche dell’assessore capitolino al Bilancio Maurizio Leo.

Roma cerca di scrollarsi di dosso appellativi come “ladrona” o “spendacciona”, facendo da apripista per un percorso che dovrebbe portare nell’immediato ad un Bilancio più virtuoso.

La sperimentazione, resa possibile grazie al contributo dell’IFEL, l’Istituto per la Finanza e l’Economia Locale dell’Anci (Associazione nazionale comuni italiani), permetterà alla capitale di definire, anche per i Comuni che seguiranno, i costi industriali reali dei diversi servizi che vengono erogati al cittadino, stabilendo uno standard utile a combattere corruzione, sprechi e zone oscure dei bilanci comunali.

Il presidente dell’Anci Sergio Chiamparino ha così commentato l’iniziativa: «Si tratta di una strada inedita perciò quello del Comune di Roma è un atto coraggioso e molto significativo. Se il Comune più grande e più importante d’Italia dimostra che si può percorrere questa strada poi diventa più agevole per tutti procedere».

Ma prima di dare una valutazione positiva definitiva l’Anci aspetterà che venga accolta la propria richiesta che venga restituita la differenza tra l’Ici stimata dal governo e quella che invece è la realtà, stimata dalla stessa Anci e anche dall’Istat.

Questa fase sperimentale avrà una durata di 3 anni dopo di che verrà stilato un bilancio e analizzati i risultati in particolar modo in merito ai costi delle funzioni generali di amministrazione, di gestione e di controllo, della giustizia e della polizia locale e quelle relative all’istruzione pubblica, alla cultura e allo sport. Anche le funzioni nel campo turistico, della viabilità e dei trasporti saranno osservate attentamente.

Oltre al metodo dei fabbisogni standard verrà utilizzato un diverso metodo, il “valore medio di spesa pro capite per ciascuna funzione“, previsto anch’esso dalla legge delega sul federalismo, con l’obiettivo di individuare quale metodo sua più efficace.