Il Decreto Crescita è legge: le misure finali

di Anna Fabi

Pubblicato 27 Giugno 2019
Aggiornato 17 Ottobre 2019 09:52

Decreto Crescita approvato in via definitiva, con voto di fiducia: confermate le misure principali in tema di imprese, fisco, lavoro e pensioni.

Agevolazioni per le imprese (super-ammortamento, revisione mini IRES, incentivi per aggregazioni d’impresa, potenziamento Nuova Sabatini), in tema di fisco (proroga rottamazione e saldo e stralcio, invio modello Redditi a novembre, novità per la fattura elettronica), di lavoro (contratto di espansione, nuovo incentivo all’esodo pensione) e Made in Italy: sono i capitoli in cui si divide il Decreto Crescita, approvato in Senato con voto di fiducia posta dal governo, diventando così legge (resoconto della seduta).

=> Decreto Crescita: leggi o scarica

Il testo del provvedimento (Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34, recante misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi) approvato a Montecitorio è definitivo perché era già stato il primo ramo del Parlamento a discutere il provvedimento, senza contare che non ci sono i tempi per ulteriori modifiche (richiederebbero un ulteriore passaggio alla Camera): il decreto deve essere approvato entro il 29 giugno.

Restano tutte le misure già in vigore contenute nel dl 34/2019, in più il passaggio parlamentare ha introdotto una lunga serie di nuove disposizioni. Vediamo a grandi linee quali sono le più importanti previste dal testo finale.

Misure per imprese

  • Torna il super-ammortamento, che non era stato rinnovato dalla Legge di Bilancio: la maggiorazione sul costo d’acquisizione è del 30%, si applica all’acquisto di beni strumentali nuovi effettuati dal primo aprile al 31 dicembre 2019, oppure entro il 30 giugno 2020 a condizione che entro la data del 31 dicembre 2019 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.
  • Mini IRES: altra marcia indietro rispetto alla manovra, che prevedeva uno sconto sugli utili reinvestiti di nove punti. La nuova norma prevede una diminuzione progressiva dell’imposta sul reddito d’impresa, che scende al 22,5% nel 2019, 21,5% nel 2020, al 20,5% nel 2021 e al 20% dal 2022.

=> IMU imprese, deducibilità al 100% ma dal 2023

  • IMU capannoni: deducibilità al 50% nel 2019, al 60% nel 2020 e 2021, al 70% nel 2022, e al 100% dal 2023.
  • Nuova Sabatini: raddoppia a 4 milioni di euro la soglia massima di investimenti per il finanziamento agevolato alle PMI che acquistano beni strumentali; introdotta l’erogazione del contributo in un’unica soluzione per gli investimenti fino a 100mila euro, agevolazione estesa anche agli intermediari finanziari.

Misure fiscali

  • Rottamazione ter e saldo e stralcio: si riaprono fino al 31 luglio 2019 i termini per aderire a entrambe le forme di pace fiscale.
  • Dichiarazione dei redditi: il termine per presentare il modello Redditi 2019 slitta a fine novembre.
  • Fatturazione elettronica: sale a 12 giorni (dagli attuali 10) la possibilità di inviare la fattura elettronica al sistema di interscambio senza incorrere in ritardo.
  • ISA: proroga versamento tasse per i contribuenti per presentano gli indici sintetici di affidabilità fiscale, versamenti entro il 30 settembre (dal precedente 30 giugno).
  • Invio telematico corrispettivi: previsto un periodo di sei mesi senza sanzioni.
  • Affitti brevi: obbligo di codice unico, stretta sul versamento dell’imposta di soggiorno.

Lavoro e pensioni

La novità più importante riguarda i contratti di espansione, applicabili alle aziende oltre i mille dipendenti che stanno investendo nella trasformazione digitale: a fronte i nuove assunzione, è introdotta una nuova forma di esodo per la pensione a chi è a cinque anni dalla maturazione del requisito previdenziale.

Bonus occupazione Sud: rifinanziamento per applicare lo sconto contributivo per le assunzioni a tempo indeterminato effettuate nel 2019.

Altre norme

Ricordiamo brevemente il capitolo sulla tutela del Made in Italy, il nuovo credito d’imposta per le aggregazioni d’impresa, potenziamento eco-bonus sull’acquisto di veicoli a basse emissioni, misure sul Salva Roma, novità sul salva-risparmiatori (priorità per gli indennizzi sotto i 50mila euro), novità sulla lotteria scontrini a favore dei pagamenti digitali.

Le critiche in Aula

  • Aut lamenta che gli incentivi per interventi di efficientamento energetico, in assenza di un sistema bancario che riconosca alle imprese il credito d’imposta maturato, danneggerà le PMI che non dispongono della liquidità necessaria.
  • LeU critica le norme di defiscalizzazione dei fondi sanitari integrativi a danno del SSN.
  • FdI ha criticato le norme sull’Ilva che rischiano di penalizzare la capacità del Paese di attrarre investimenti e capitali dall’estero.
  • PD critica gli interventi a sostegno di Alitalia che graveranno sii consumatori, e la riduzione di spesa per la sicurezza nei luoghi di lavoro.
  • FI-BP lamenta scarsa incisività delle misure, in particolare in tema di riforma fiscale, sviluppo dell’innovazione tecnologica applicata alle imprese e intelligenza artificiale.