Tratto dallo speciale:

Equitalia: rateazione precompilata per le cartelle esattoriali

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 25 Agosto 2014
Aggiornato 11 Luglio 2017 11:55

PMI sempre più in ritardo sulle scadenze fiscali: Equitalia annuncia l'arrivo della rateazione precompilata delle cartelle esattoriali.

Ben 4 aziende su 5 (ovvero l’81,3% delle micro, piccole e medie imprese, secondo Unimpresa) non riescono a rispettare i termini di legge previsti per il versamento di tasse e contributi previdenziali all’Amministrazione dello Stato. Secondo i dati Unimpresa su 122.000 imprese associate il 99.186 non ha effettuato versamenti mediante modello F24 regolari all’Agenzia delle Entrate, all’INPS e agli altri enti previdenziali e dell’Amministrazione Finanziaria.

=> Rateizzazione cartelle Equitalia si riaprono i termini

Rateizzazione precompilata

Di fronte alla situazione critica per i versamenti fiscali, Equitalia ha annunciato l’arrivo a partire dal 2015 del meccanismo della rateizzazione precompilata delle cartelle esattoriali. In sostanza l’Amministrazione dello Stato di fronte alle difficoltà imposte dalla recessione a famiglie e imprenditori, che non riescono ad adempiere correttamente agli obblighi e alle scadenze fiscali e a saldare i propri debiti fiscali in un’unica soluzione, intende semplificare l’accesso alla rateazione dei debiti. Così Equitalia dal 2015 notificherà ai contribuenti le cartelle esattoriali allegando dei piani di rateazione precompilati, i massimi concedibili sulla base dei parametri previsti dalle legge. Il problema è però che la rateizzazione del debito porta con sé l’inevitabile versamento degli interessi. In realtà il contribuente potrà decidere se pagare il debito in un’unica soluzione o aderire al piano di rateazione senza necessità di recarsi allo sportello per effettuare la richiesta di rateizzo.

=> Rateazione delle somme a ruolo Equitalia: guida pratica

Ritardi fiscali

Per il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi, quello dei ritardi nei versamenti fiscali è un trend che negli ultimi tempi è andato via via peggiorando:

«Si supera il primo appuntamento e si punta a pagare subito dopo, appena la cassa lo consente, usufruendo del regime del ravvedimento oneroso, che consente di pagare con sanzioni lievi». In più «per le micro e piccole imprese lo sforamento dei termini è una scelta obbligata: la crisi di liquidità non consente ampi margini di manovra e le casse delle aziende, strozzate dalla stretta delle banche sul fronte del credito porta a un vicolo cieco. Spesso di sceglie di lasciare i modelli F24 nel cassetto per avere la certezza di poter pagare gli stipendi».

E ad essere in ritardo con gli appuntamenti fiscali sono le micro e PMI di tutti i settori merceologici, ma l’edilizia risulta essere il settore con le difficoltà più accentuate con l’86,3% delle imprese in ritardo con i versamenti F24, mentre la situazione è migliore nei servizi (24,2%).