Redditometro: guida in pillole

di Anna Fabi

Pubblicato 23 Gennaio 2013
Aggiornato 26 Settembre 2018 12:31

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Chiarimenti sul nuovo Redditometro dall'Agenzia delle Entrate: le liste di potenziali evasori, le spese analizzate, i documenti da produrre in sede di contraddittorio, i fattori di esclusione dall'accertamento.

Il nuovo Redditometro 2.0 in partenza da marzo 2013 per individuare i grossi evasori fiscali non si applicherà con controlli di massa ma si limiterà a 35mila accertamenti su 40 milioni di contribuenti (lo 0,1%) , focalizzati sui grossi patrimoni  per stanare finti poveri e contrastare l’evasione spudorata.

Liste di contribuenti

Esclusi i contribuenti con assegno di pensione come unica fonte di reddito, mentre il controllo incrociato tra reddito dichiarato e tenore di vita punterà la lente anche e soprattutto su chi accede ad agevolazioni e prestazioni sociali pur manifestando una elevata capacità di spesa.

=> Leggi chi è a rischio evasione con il Redditometro

Al convegno sul nuovo Redditometro, organizzato dall’Ordine dei Commercialisti, il vice direttore dell’Agenzia delle Entrate Marco Di Capua ha spiegato che non sarà neppure «una crociata contro la ricchezza».

Spese certe

In tutto sono 100 le voci analizzate ma, diversamente dalla vecchia versione del Redditometro – che utilizzava coefficienti e moltiplicatori – la nuova edizione analizza gli scostamenti rilevanti su spese certe e ricavate dall’Anagrafe Tributaria (utenze, mutui, assicurazioni, acquisto di abitazioni, auto e così via), mentre per quelle comuni si fa riferimento ai consumi medi rilevati dall’ISTAT e applicati a nucleo familiare e area geografica.

=> Consulta le voci analizzate dal Redditometro

Accertamento e franchigia

L’accertamento sintetico non scatterà qualora lo scostamento tra reddito dichiarato e spese sostenute non superi il 20%, o comunque sia inferiore ai mille euro al mese (12 mila euro l’anno): questa però, sottolinea Di Capua, non va intesa come franchigia ma come un fattore che porta a scartare il contribuente dall’accertamento:.

=> Leggi come si applica la “franchigia” per il Redditometro

Documenti da mostrare

Qualora lo scostamento sia di gran lunga superiore al 20% il contribuente verrà convocato dall’Agenzia delle Entrate per ottenere chiarimenti con un doppio contraddittorio e l’accertamento scatterà solo se non si riusciranno a motivare le uscite fortemente discordanti o non si raggiungerà un accordo con il Fisco.

Piuttosto che scontrini e ricevute di spese correnti che non vengono ritenute rilevanti, sarà utile mostrare estratto conto e bonifici che dimostrino che le spese sono minori rispetto a quanto attribuito dall’AnagrafeTtributaria o, ancora meglio, i documenti che attestino donazioni, regali in denaro o dimostrino come i pagamenti siano stati effettuati da terzi.

Commercialisti

A margine del convegno sul nuovo Redditometro il presidente dell’Ordine dei commercialisti di Roma, Mario Civetta, ha commentato positivamente il nuovo strumento affermando che «come commercialisti e cittadini onesti non possiamo non vedere con favore il Redditometro come strumento di contrasto dell’evasione».

=> Leggi i dubbi dei commercialisti sul Redditometro

«Credo che debba entrare nel DNA di tutti noi il concetto che se tutti pagano il giusto possiamo tutti pagare meno. La vera sfida del Redditometro è però come in concreto verranno applicate le normative. Ci auguriamo che sia uno strumento per scovare i grandi evasori e non per creare preoccupazioni ai piccoli contribuenti», ha concluso Civetta dichiarando la disponibilità ad aprire un tavolo di confronto con l’Agenzia delle Entrate sul Redditometro.