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Chiusura partita IVA inattiva: proroga termini e modalità

di Noemi Ricci

Pubblicato 24 Gennaio 2012
Aggiornato 12 Maggio 2014 16:46

Per la chiusura delle partite IVA inattive il Milleproroghe concede ancora qualche mese di tempo: obblighi, termini e modalità per sanare la propria posizione con il Fisco.

Tra le scadenze fiscali rinviate dal decreto Milleproroghe c’è anche quella per chiudere le partite IVA inattive: rimandata al 2 aprile 2012. Invariata invece la mini sanzione di 129 euro, che ricordiamo va pagata anche in caso si abbiano dei crediti nei confronti dell’erario.

A stabilire l’obbligo di operatività per le partita IVA è stata la manovra finanziaria elaborata dal governo Berlusconi. Fondamentalmente la novità introdotta nel “Decreto IVA” della manovra correttiva estiva di luglio 2011 è rappresentata dalla chiusura d’ufficio delle partite IVA inattive per tre annualità, togliendo ai contribuenti la possibilità di scegliere se tenerle in vita o meno.

Per partita IVA inattiva si intende una inattività d’impresa, di arti o di professioni proseguita per tre anni consecutivi. La chiusura d’ufficio della partita IVA è prevista anche in caso di omessa presentazione della dichiarazione annuale IVA per tre annualità.

Mini sanatoria per partite IVA inattive

La manovra finanziaria di luglio ha disposto una mini sanatoria per l’omessa dichiarazione di cessazione attività. Questa prevede che i titolari di partita IVA inattive possano sanare la violazione versando un importo pari ad un quarto della sanzione indicata nell’articolo 5, comma 6, primo periodo, del decreto legislativo 471/1997, che va da un minimo di 516 euro a un massimo di 2.065 euro.
Dunque versando 129 euro, pari ad un quarto di 516 euro, i titolari di partita IVA che non hanno comunicato la cessazione dell’attività potranno regolarizzare la propria posizione con il Fisco, a patto però che la violazione non sia stata già rilevata con atto di contestazione notificato al contribuente dall’ufficio competente.

Scadenze

La scadenza era stata fissata al 4 ottobre 2011, ma a quella data solo una bassa percentuale di partite IVA inattive erano state regolarizzate (poche migliaia su circa 2 milioni di partite IVA inattive). Così il Milleproroghe (D.L. n. 216/2011 – comma 6 articolo 29) ha rimandato la data al 31 marzo 2012, ovvero il 2 aprile 2012, cadendo il 31 marzo di sabato.

Modalità di chiusura per partite IVA inattive

Per il versamento della mini sanzione deve essere utilizzato il modello F24 indicando il codice tributo 8110, denominato «sanzione per l’omessa presentazione della dichiarazione di cessazione attività di cui all’articolo 35, comma 3, del decreto del Presidente della repubblica 633/1972 – sanatoria di cui all’articolo 23, comma 23, decreto legge 98/2011».

Nel modello F24 devono essere indicati:
  • Sezione «contribuente»: dati anagrafici e codice fiscale del soggetto;
  • Sezione «erario ed altro»: il campo «tipo», valorizzato con la lettera « R»;
  • Campo «elementi identificativi»: partita IVA da cessare;
  • Campo «codice»: codice tributo 8110;
  • Campo «anno di riferimento»: anno di cessazione dell’attività.