Risparmio: Btp Italia, seconda emissione con prudenza

di Barbara Weisz

Pubblicato 4 Giugno 2012
Aggiornato 14 Marzo 2022 17:47

Le adesioni del primo giorno di collocamento della seconda emissione di Btp Italia confermano che non verrà bissato il boom di marzo: le caratteristiche del titolo, destinato al retail e acquistabile online, in offerta dal 4 al 7 giugno. Le attese sulle adesioni.

Sale il tasso minimo garantito, ma con ogni probabilità la domanda per la seconda emissione di Btp Italia (collocamento dal 4 giugno al 7 giugno 2012), sarà inferiore a quella registrata al debutto dello scorso marzo.

Il Btp Italia è  il nuovo titolo di stato indicizzato all’inflazione italiana con una serie di caratteristiche pensate per il risparmiatore e il pubblico retail, fra le quali la possibilità di acquistarlo direttamente online attraverso un sistema di home banking e volendo anche in asta, senza passare attraverso l’intermediario (ossia la banca).

Caratteristiche del Btp Italia

Come la precedente emissione, anche il nuovo titolo è quadriennale (quindi scade il’11 giugno 2016), prevede cedole semestrali, recupera l’inflazione attraverso una rivalutazione calcolata sull’indice Istat (senza tabacchi), offre anche una protezione anche nel caso di deflazione grazie al minimo garantito estesa anche agli interessi, prevede un taglio minimo di 1.000 euro ed un premio fedeltà del 4 per mille per chi acquista in emissione e mantiene il titolo fino alla scadenza.

Non ci sono commissioni a carico degli investitori per l’adesione al collocamento.

Il tasso minimo garantito di questa seconda emissione è stato fissato al 3,35%, ma la cedola reale varrà comunicata dopo il termine dell’offerta del 7 giugno. Si tratta comunque di un livello più alto rispetto al tasso garantito dal primo Btp, la cui prima indicazione (quella comunicata all’inizio del collocamento) era stata pari al 2,25% ed era stata poi convertita al 2,45% al termine dell’offerta.

Analisi del mercato

Malgrado il rendimento più alto, le attese sono per un numero di adesioni considerevolmente inferiore rispetto al boom pari a 7,3 miliardi della prima offerta. L’andamento del primo giorno di asta tende a confermare questo sentiment: dopo le prime ore gli ordini erano poco sotto i 100 milioni, contro gli 800 registrati nell’analogo lasso di tempo della prima seduta di offerta del 19 marzo scorso. Nel primo pomeriggio, ordini a 150 milioni, ma alla stessa ora del 19 marzo era già stato superato il miliardo.

Fra le motivazioni alla base della maggior prudenza della domanda, oltre al fatto che l’esordio aveva segnato un boom difficilmente ripetibile (determinato anche dall’effetto novità, trattandosi di un titolo di investimento con caratteristiche innovative), le mutate condizioni di mercato.

Giusto per dare un’idea, nel marzo scorso lo spread era ben sotto i 300 punti base (270-280), mentre a giugno viaggia a 460-480 punti base.

In questa situazione, gli altri titoli di stato italiani sono tornati a rendimenti molto alti, facendo quindi concorrenza al Btp Italia.

Senza considerare che nel mese di giugno molte scadenze fiscali attendono i risparmiatori e investitori: dalle dichiarazioni dei redditi all’IMU. Appuntamenti che pesano sulle tasche di tutti e che magari spingono a rimandare nuovi investimenti.

Da segnalare infine che nei primi due giorni di asta (4 e 5 giugno) la Borsa di Londra è chiusa, per i festeggiamenti dei 60 anni di regno della Regina Elisabetta II.

La stessa responsabile del Debito Pubblico del Ministero del Tesoro, Maria Cannata, pur dichiarandosi «fiduciosa di un buon riscontro da parte retail», ha sottolineato che il Ministero si aspetta un’adesione inferiore rispetto al primo collocamento, proprio a causa del «momento più complicato per la volatilità dei mercati», del fatto che giugno è «un mese di versamenti fiscali» e anche perché «potrebbe essere più cauta la componente istituzionale».