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Formazione digitale per PMI: piani di Governo

di Andrea Barbieri Carones

Pubblicato 3 Giugno 2015
Aggiornato 26 Ottobre 2018 12:04

Governo al lavoro per aumentare le competenze digitali di giovani e imprese: le iniziative già avviate e gli impegni programmatici.

La crescita digitale delle PMI passa necessariamente dalla formazione di imprenditori e dipendenti. A fare il punto è stato Antonio Samaritani, il nuovo direttore Agid in occasione di Forum PA 2015, nel corso del convegno incentrato sul piano di crescita digitale delle imprese italiane , troppo spesso molto abili a sviluppare strategie ma meno capaci di realizzarle su larga scala.

=> Speciale Forum PA 2015

Strumenti per PMI

Già, perché nella crescita tecnologica delle aziende l’Agenzia per l’Italia Digitale sarà in prima linea per rivoluzionare il modo di fare impresa in Italia, mettendo a disposizione dei soggetti interessati tutti gli strumenti più idonei volti. Il neo presidente Agid ha già in mente la strada da percorrere per agevolare tale crescita. Su cosa puntare dunque?

Su due cose fondamentali: nell’execution e nel salire di un gradino dalla teoria verso la pratica.

L’esempio è la fattura elettronica, ha spiegato Samaritani, che molte aziende stampano per poi archiviarle su carta! Questo non dovrà più avvenire.

Una soluzione per passare dalla teoria alla pratica potrebbe essere l’istituzione di una Commissione parlamentare dedicata allo sviluppo dell’innovazione, con il compito di verificare quei casi nei quali occorrano competenze specifiche. A suggerirlo è stato Paolo Coppola, professore di informatica presso l’Università di Udine, deputato del PD e consulente per l’Agenda digitale del ministro per la PA e la Semplificazione, Marianna Madia.

«Al Paese servirebbe un sistema informativo statale del controllo di gestione. Non è un progetto di difficile attuazione: basta la volontà di farlo».

Formazione digitale

Al Forum PA si è parlato anche di formazione vera e propria nelle competenze digitali, per migliorare l’approccio degli Italiani, dei quali la metà – con percentuali più elevate in Basilicata e Campania – non ha mai utilizzato Internet. La mancanza di competenze informatiche e digitali è un danno soprattutto per le imprese, producendo effetti negativi sulla competitività e impedendo di rimanere sul mercato. I destinatari della formazione, dunque, dovrebbero essere cittadini, pubbliche amministrazioni, PMI e associazioni, magari inserendo nei programmi scolastici le competenze digitali.

In questo scenario, segnaliamo che il Ministero del Lavoro, in collaborazione con Google e Unioncamere, ha già lanciato l’iniziativa “Crescere in digitale”, per  diffondere tra giovani e piccole e medie imprese know-how IT. Il programma prevede un percorso formativo online di 50 ore dedicato agli strumenti digitali per le PMI, 120 laboratori di gruppo per avviare i giovani a un tirocinio o a un’attività imprenditoriale e fino a 3.000 tirocini di 6 mesi in aziende tradizionali per avvicinare i giovani al Digitale.