Made in Italy: l’Export italiano decolla, nuova spinta dal PNRR

di Teresa Barone

Pubblicato 22 Febbraio 2022
Aggiornato 21 Aprile 2023 12:52

I dati ISTAT mostrano un trend in crescita per l’export Made in Italy, soprattutto verso i mercati UE: scenario attuale, obiettivi e opportunità del PNRR.

L’Italia si conferma un Paese vocato all’esportazione. L’andamento dell’Export relativo al 2021 segna un trend in crescita, tanto che stando ai dati ISTAT i prodotti Made in Italy hanno registrato un’espansione del 18,2%, tanto da raggiungere e superare i livelli che hanno caratterizzato il 2019.

Un segnale di vitalità che arriva dal mondo imprenditoriale italiano, soprattutto relativamente ad alcuni settori come chimica, farmaceutica, alimentari ma anche metalli, macchinari e apparecchi. L’aumento della richiesta dei prodotti italiani sui mercati internazionali si registra soprattutto nell’Unione Europea, dove si è rilevata una crescita più sostenuta (+20,0%) rispetto ai mercati extra UE (+16,3%).

Per il 2022, ricordiamo che la Legge di Bilancio ha rifinanziato il Fondo rotativo a favore delle imprese italiane che operano sui mercati esteri, stanziando 1,5 miliardi per ciascuno degli anni dal 2022 al 2026. Incrementato anche il Fondo per la promozione integrata con altri 150 milioni di euro annui per ciascuno degli anni dal 2022 al 2026 (Legge 234/2021, articolo 1, comma 49).

Commentando i dati sull’Export, il Ministro della PA, Renato Brunetta, ha sottolineato anche le opportunità trasversali che possono derivare dall’attuazione dei progetti del Recovery Plan italiano, consolidando questa crescita cogliendo l’opportunità delle riforme e degli investimenti contenuti nel PNRR.

Finora, abbiamo dimostrato credibilità e serietà nel rispettare gli impegni europei, su Milestone e target. Nei prossimi mesi e anni, grazie al graduale raggiungimento di tutti gli obiettivi contenuti nel PNRR, daremo al sistema produttivo italiano ancora maggiore competitività internazionale. Per il resto possiamo contare sull’eccellenza delle nostre imprese e sulle straordinarie competenze dei lavoratori italiani.