Dopo aver appreso da una vostra notizia che erano stati riconosciuti dei rimborsi in bolletta per 600mila utenti luce e gas, mi sono premurato di fare richiesta di rimborso ad Enel Energia, ma mi hanno detto che non mi spetta alcun rimborso “perché preavvisato con lettera del previsto aumento tariffario”. Cosa ne pensate?
Anche se le è stato comunicato dal suo gestore di non avere diritto al rimborso perché preavvisato dell’aumento tariffario applicatole in bolletta, è comunque possibile intraprendere alcune azioni a riguardo.
Prima di tutto, è essenziale verificare la correttezza della comunicazione ricevuta riguardo l’aumento tariffario. Verifichi se ha ricevuto effettivamente la notifica e che la lettera sia stata inviata almeno 30 giorni prima dell’effettivo aumento.
Il divieto di modifiche ai prezzi di luce e gas è terminato il 30 giugno 2023. Da quel momento in poi i rincari sono legittimi, purchè comunicati per tempo e nelle corrette modalità.
La comunicazione dovrebbe infatti includere dettagli chiari sull’aumento delle tariffe, motivazioni e termini entro cui poter eventualmente recedere dal contratto senza penali.
In caso di modifica unilaterale del contratto, infatti, ogni consumatore può esercitare il diritto di recesso senza penali entro 30 giorni dalla comunicazione.
Contatti nuovamente il gestore e chieda una copia della lettera di preavviso con ulteriori dettagli sulle motivazioni del mancato rimborso.
Se non riceve una risposta soddisfacente, può presentare un reclamo formale alla società di fornitura. Le modalità di presentazione del reclamo sono solitamente indicate sul sito web del fornitore o sulla bolletta.
Se il reclamo non viene risolto in modo soddisfacente, può rivolgersi all’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) o al suo servizio di conciliazione gratuita, il cuo scopo è proprio quello di aiutare risolvere le controversie tra consumatori e fornitori di energia. Ecco il link al servizio.
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