Giovani e Sud Italia sono due temi molto caldi oggi e strettamente legati tra loro. Entrambi rappresentano un potenziale per il nostro Paese, troppo spesso rimasto inespresso. Il Mezzogiorno è un territorio ricco di cultura e di opportunità di sviluppo, dalla tecnologia al turismo, dalla sostenibilità ambientale a quella della mobilità.
Nonostante questo, i dati degli ultimi decenni hanno continuato a registrare un crescente divario tra Nord e Sud del Paese arrivando a livelli inaccettabili e sempre più giovani lasciano il Meridione per cercare occupazione altrove.
Sud, perché no?
Nel libro “Sud, perché no?“, Riccardo Maria Monti (amministratore delegato di TRIBOO) ci racconta di un Sud delle tecnologie aerospaziali, del fermento culturale, del turismo che cresce, della ricerca scientifica, dei casi di rigenerazione urbana, della mobilità sostenibile, dei talenti emergenti.
Parla di voglia di crescita all’insegna del binomio digitale e internazionalizzazione.
E lo fa a partire da dati di scenario, passando poi agli strumenti concreti, e del tutto praticabili, per il rilancio del Sud: dal credito di imposta accelerato per chi investe nel Sud alle politiche innovative nel campo della logistica, a quelle del potenziamento degli incubatori, fino ad arrivare al cruciale rilancio demografico.
Per rilanciare il territori del Sud e accorciare le distanze con il resto d’Italia è indispensabile non rassegnarsi alla situazione attuale e puntare sulle nuove generazioni e sulla loro preparazione.
I giovani che emigrano dal Sud sono in maggioranza laureati e altamente specializzati.
Prima si emigrava verso altri Paesi, oggi è aumentata la mobilità interna all’Italia. Per incentivare il ritorno al Sud dei giovani talenti, tuttavia, servono incentivi economici importanti e serve uno sviluppo delle infrastrutture, prendendo esempio dal resto d’Europa.
Questa dovrebbe essere considerata dalle istituzioni una priorità assoluta, indispensabile per la ripartenza dell’intera economia italiana, facendo il paio con il binomio infrastrutture e turismo.
Dall’analisi dei macro-trend, dunque, nel suo libro Monti definisce delle direttrici operative per il rilancio economico del Mezzogiorno, che tuttavia non deve tardare, perché sullo sfondo ci sono minacce note ed ineluttabili (lo “tsunami” demografico fra dieci anni sarà un’ostacolo insormontabile, in forze di un galoppante depauperamento del capitale umano) e penalizzazioni frutto di ritardi storici ma anche di falsi luoghi comuni, a partire che la spesa pubblica pro-capite sia maggiore al Sud, quando invece lo è al Nord.
L’approfondimento
Per approfondire questi temi, è possibile seguire in streaming l’intervento integrale di Riccardo Maria Monti, a cura di Wall StreetItalia, assieme a Francesco Candeloro Billari, professore di Demografia all’Università Bocconi di Milano, sul tema fare impresa nel Meridione.