Tratto dallo speciale:

Reddito di cittadinanza con modello Mississippi

di Barbara Weisz

31 Ottobre 2018 13:01

Il potenziamento dei centri per l'impiego al servizio del reddito di cittadinanza con una piattaforma web basata su modelli data driven: come funziona il modello Missisippi.

Il reddito di cittadinanza va a braccetto con la Riforma dei centri per l’impiego: è uno dei punti fondamentali relativi alla norma che il Governo sta preparando, che sembra più complessa del previsto. Tanto che non riuscirà a confluire in Legge di Bilancio, dove resterà solo indicazione dei finanziamenti e degli obiettivi, mentre le norme attuative confluiranno in un disegno di legge successivo.

=> Reddito di cittadinanza, novità in arrivo

E proprio sui centri per l’impiego e sul modo di rilanciarli al fine di ottimizzare le future risorse destinate ai reddito di cittadinanza si stanno concentrano gli sforzi del Governo, che si è rivolto a un supertecnico internazionale per mettere a punto la riforma dei centri per l’impiego, Domenico Parisi, direttore del National Strategic Planning and Analysys Research Center dell’Università del Mississippi. Nello Stato americano, Parisi ha messo a punto un innovativa piattaforma web e mobile (Mississippi works) dedicata all’incontro fra domanda e offerta di lavoro, che sfrutta i Big Data. Un modello di studio a livello internazionale, che sta per essere applicato anche in Colorado. L’idea è  di prenderla come riferimento per la Riforma dei Centri per l’impiego italiani. Non si conoscono i dettagli del piano per replicare in Italia il Modello Mississippi, che potrebbe prevedere anche nel nostro Paese il lancio di una specifica piattaforma, oltre a forme di sostegno all’interno dei centri per l’impiego per potenziare il matching fra esigenze del mercato e competenze dei candidati. L’idea è  di supportare iniziative di formazione e reinserimento lavorativo, utilizzando al meglio le possibilità delle tecnologie e del web.

=> Legge di Bilancio senza riforma pensioni e reddito di cittadinanza

Nel frattempo, si attende il testo della manovra che conterrà, almeno, le prime indicazioni sul reddito di cittadinanza. Lo stanziamento è pari a 9 miliardi, di cui uno dedicato ai centri per l’impiego. In base a quanto comunicato dal Governo alla Commissione Ue nel Documento programmatico di Bilancio, il reddito di cittadinanza spetta a coloro che sono residenti in Italia da almeno 5 anni. Sarà con ogni probabilità necessario presentare specifica domanda (in un primo tempo invece sembrava che il reddito di cittadinanza potesse essere attribuito automaticamente agli aventi diritto).