Sviluppo Economico, Calenda ministro

di Barbara Weisz

9 Maggio 2016 11:50

Carlo Calenda nuovo ministro dello Sviluppo Economico: si occuperà subito delle nuove misure per la Manifattura, la concorrenza e la finanza per le imprese.

calenda

Carlo Calenda è il nuovo Ministro dello Sviluppo Economico: la nomina ufficiale ancora non è avvenuta, ma l’indicazione arriva dal premier, Matteo Renzi, che lo ha annunciato nel corso di “Che Tempo che fa“. La conferma è giunta poi tramite comunicato del Quirinale: il Presidente della Repubblica, SergioMattarella, riceverà infatti il 10 maggio il Presidente del Consiglio per la nomina del nuovo ministro, che si insedia al posto di Federica Guidi, sulla cui vicenda Renzi ha espresso dispiacere personale, riconoscendole «il coraggio ed il buonsenso di rassegnare le dimissioni».

«Ho detto in tutte le sedi che del nome dovevo parlare prima col presidente della Repubblica. Ne ho parlato? Sì. Il nuovo ministro è Carlo Calenda. Lo avevamo mandato a Bruxelles, non immaginavamo lo scandalo che ha portato alle dimissioni della Guidi».

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Ex viceministro dello Sviluppo Economico nei governi Letta e Renzi, inviato a Bruxelles lo scorso gennaio come rappresentante dell’Italia presso la UE, torna quindi al ministero.

Figlio illustre (il padre è l’economista Fabio, la madre la regista Cristina Comencini), 43 anni, laureato in giurisprudenza, prima in Ferrari come responsabile relazioni con i clienti e le istituzioni finanziarie, poi in Sky come responsabile marketing, ha ricoperto ruoli anche in Confindustria (direttore Area Strategica Affari Internazionali sotto la presidenza di Luca Cordero di Montezemolo).

Entrato in politica nel 2013 come candidato di Scelta Civica, riceve la nomina al viceministro dello Sviluppo Economico del Governo Letta, confermata poi da Renzi.

Il premier sottolinea che Calenda ha già governato la macchina del ministero, ed è persona:

«in grado di maneggiare un ministero importante come quello dello Sviluppo economico, che abbia l’intelligenza per ragionare del futuro, che vuol dire innovazione, manifattura 4.0, investimenti nelle aree di crisi».

Sul tavolo del nuovo ministro, una serie di provvedimenti importati, dal piano Manifattura Italia, al Ddl Concorrenza, alle nuove misure di finanza per le imprese.